Tu sei qui

MotoGP, i "saliscendi" di Phillip Island

Marquez cade, Vinales vince. Rossi brilla ma non troppo, mentre le Ducati ormai sono al top

Moto - News: MotoGP, i

Che Vinales a Phillip Island sarebbe stato veloce lo si era capito già nei primi turni di libere, anche se in pochi probabilmente avrebbero puntato qualche euro sulla sua vittoria prima di domenica. Sbagliando. Perché invece sul circuito australiano, che da sempre stravolge un po' gli equilibri per la sua conformazione insolita, lo spagnolo ha ritrovato la vittoria e ha riportato sul gradino più alto del podio la Yamaha dopo 25 gare di digiuno, in un round orfano di Marquez (tirato giù da Zarco) e Lorenzo (assente per l'operazione al polso).


Ma ha brillato anche l'altra Yamaha di Valentino Rossi (6°), anche se non allo stesso modo: il nove volte campione del mondo soffre molto di più la mancanza di grip al posteriore rispetto al suo compagno di squadra e il motivo non è ancora chiaro, anche se di "ipotesi da bar" se ne fanno molte. Resta il fatto però che una vittoria dà fiducia e morale a tutto il team, è un segnale che non è tutto da buttare e che con qualche novità tecnica di rilievo si può tornare ai vertici come in passato.


Anche perché il livello della MotoGP è sempre più alto, come conferma il grande passo avanti che Ducati ha fatto su un circuito da sempre ostico. Il terzo posto del Dovi un po' ce lo potevamo aspettare in un anno in cui le rosse hanno dimostrato di aver fatto un salto di qualità definitivo, ma il 4° di Bautista, che ha preso in prestito la moto ufficiale di Jorge, andando fortissimo e mostrando nel paddock un sorriso a millemila denti, quello no, non era affatto scontato.


Come non era scontato ritrovare a Phillip Island un Iannone così performante, forse più sereno dal punto di vista mentale e sicuramente più a suo agio su una moto che però tra non molto dovrà abbandonare.

Articoli che potrebbero interessarti