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ZTL: no alle deroghe a piacimento del Comune

Il TAR Umbria stabilisce i diritti di chi ha un veicolo

Moto - News: ZTL: no alle deroghe a piacimento del Comune

Le Zone a Traffico Limitato le conoscete tutti: sono aree in cui l'accesso e la circolazione dei veicoli è consentita in orari prestabiliti solo per specifiche categorie di utenti e per particolari tipi di mezzi di trasporto. Il transito nelle ZTL è consentito solo determinati soggetti. Per esempio, veicoli dei residenti ed “equiparati” che hanno dimora abituale in un’unità immobiliare a uso esclusivamente abitativo situata all’interno di una ZTL, previa richiesta pass. Oppure artigiani veicoli adibiti al trasporto merci, impiegati dagli artigiani per pronto intervento. E altre categorie veicoli adibiti a traslochi ed eventi nella ZTL. Più i disabili. Insomma, diverse eccezioni. Ma di recente si è verificata una situazione anomala.


Cos’è successo


Il Comune di Spoleto ha modificato i criteri generali per consentire l'accesso in deroga alla zona a traffico limitato dell'importante centro storico. E ha permesso il transito solo a determinati soggetti, come suo diritto per legge. Ma il TAR Umbria, sezione prima, con la sentenza numero 182 del 28 marzo 2018, ha stabilito un principio fondamentale: l’accesso alla Zona a Traffico Limitato può essere consentito sia al proprietario dell'immobile sia al soggetto che dispone di un regolare contratto di locazione dello stesso. Non è quindi possibile discriminare sulla base del titolo su cui si fonda il diritto di godimento del manufatto. Si può parlare perfino di eccesso di potere e difetto di motivazione per la restrizione della libertà di circolazione, nonché illogicità dei criteri generali per l’autorizzazione alla circolazione nelle ZTL. E violazione dei principi di imparzialità e ragionevolezza della pubblica amministrazione.


Quali conseguenze


Chi ha una moto ed è titolare di un immobile va trattato come chi ha una moto ed è in affitto in quell’immobile. Nessuna distinzione, nessuna discriminazione. O si vieta l’accesso a entrambi o si consente l’accesso a entrambi: in questo secondo caso, la multa notificata a casa del proprietario del mezzo sarà di circa 90 euro e arriverà entro 90 giorni dall’infrazione.


Multe pazze


Occhio però anche alle multe pazze. Spesso, i cervelloni centrali dei Comuni ammattiscono di colpo, non riconoscendo le targhe di chi ha i pass. Poi c’è la questione cartelli e test: il Comune installa un segnale e fa una sperimentazione. Dopodiché, il test finisce, il cartello lo dice chiaro e tondo, non si può più accedere nella ZTL. Ma i guidatori non se ne accorgono, accedono di continuo e ricevono verbali a valanga. Il caso più frequente a Olbia: ogni giorno 600 multe. Un 81enne ha ricevuto addirittura 51 verbali. Il sindaco Settimo Nizzi dice: “Abbiamo solo applicato le norme ministeriali. È il ministero che autorizza questo tipo di segnaletica. Qualcuno ci ha chiesto di piazzare i semafori ma le norme non lo prevedono. La Ztl funziona così: ovunque. Qui ora si è venuta a creare una emergenza sociale perché troppi automobilisti non rispettano la segnaletica”.


Come fare ricorso


Per le multe seriali (ossia dovute a infrazioni identiche e ripetute), potete chiedere al Giudice di Pace di farvene pagare una sola: sia la prima sia le altre violazioni sono frutto di un errore in perfetta buona fede. Domandate di arrivare a una sorta di compromesso: si paga una volta per il vostro errore, senza però essere ulteriormente stangati. Vedi qui cosa accadde a Milano nel 2014.

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