Da qualche giorno si parla di aumento delle accise sul carburante, in un tira e molla fra Europa e Governo Italiano sulla correzione dei conti pubblici, ma c'è da prendere in considerazione anche l'aumento di benzina e diesel dell'ultimo anno, che in base alle ultime statistiche del Centro Studi Promotor è stato del +9,19% per la verde e +13,66% per il gasolio, per una media dell'11,43%
Carburante più alto e rischio accise
Il periodo da gennaio 2016 a gennaio 2017 ha visto aumentare la spesa di 462 milioni di euro per gli Italiani, una cosa quasi normale in regime economico stabile e con una inflazione "sana", ma i consumi sono aumentati soltanto dello 0,4% e il potere d'acquisto degli italiani è sceso ancora dello 0,09% lungo tutto il 2016, un netto contrasto con il 12,7% in più di spesa per il carburante.
Lo spettro delle accise, nel mentre, continua ad aleggiare sulla testa dei consumatori. C'è ancora speranza di non vedere una crescita ulteriore di 2 centesimi, ma bisognerà trovare una soluzione alternativa per recuperare almeno 1 dei 3 miliardi necessari ad evitare le sanzioni UE entro aprile. Nell'ultimo articolo a riguardo abbiamo osservato come la crisi del PD metta in discussione anche le scelte "impopolari" del Governo, in vista delle elezioni 2018 (secondo la naturale scadenza del mandato) e della necessità di mantere buono l'elettorato.
Troppe variabili per capire come andrà
Se le accise verranno confermate, sarà l'ennesima batosta, sperando che il 2017 porti a una nuova situazione geopolitica internazionale che favorisca il deprezzamento del greggio e quindi una naturale diminuzione del prezzo del carburante alla pompa. Tutte queste variabili non fanno altro che confondere e rendere il mercato ancora più instabile e imprevedibile, noi non possiamo far altro che incrociare le dita e sperare.