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Triumph Street Triple 765 Vs. 675: come e dove cambia

Quanto è diversa la nuova Street dalla "vecchia"? Mettiamole a confronto

Moto - News: Triumph Street Triple 765 Vs. 675: come e dove cambia

Lanciata da pochi giorni, la nuova Triumph Street Triple 765 porta una ventata di freschezza sia al modello che al mercato delle medie cilindrate. Fino a questo momento la categoria delle tricilindriche partiva dai 675 cc, che erano anche la cubatura di riferimento, ma nel giro di pochi anni MV Agusta ha spostato il focus sulle 800, portando anche Triumph ad adottare un motore da 765, molto più vicino ai valori delle maxi naked anche dal punto di vista prestazionale. A conti fatti, non esistono più le naked a 3 cilindri da 675 cc, diventando un fenomeno passeggero durato solo pochi anni.


Estetica diversa ma legata al passato


Cosa ha di diverso la nuova Street rispetto a quella del passato? Con la nostra ormai classica rubrica del "Come e dove cambia", analizziamo con le foto i dettagli per capire quali passi avanti ha fatto il design, e notiamo che le differenze ci sono e sono ben visibili, non solo nel frontale ma in tutte le parti della moto.
I fari sono, ovviamente, lo sguardo e il tratto distintivo del modello. Ora con i due "occhi" un po' più accigliati in stile Speed Triple, la 765 acquista carattere e aggressività, nonchè un accenno di cupolino di serie anche nella versione standard, il che non dispiace sia per la vista che per la protezione aerodinamica. Scorrendo lo sguardo verso il posteriore notiamo che il serbatoio è identico, ed è l'unico elemento che non è cambiato di tutta la moto.


Cambia anche la ciclistica


Il codino può ingannare i più distratti, che potrebbero vederlo uguale al passato. In realtà le plastiche che danno forma al cuneo che termina sul faro (questo si, dallo stesso disegno) hanno forme diverse e un po' più rastremate, pensate per accogliere anche la nuova sella, sdoppiata nella 2017.
Scorrendo lo sguardo nella parte bassa, invece, notiamo le differenze tecniche a partire dal telaio, che segue la stessa forma del passato ma ha piccoli dettagli estetici che ci fanno apprezzare la nuova realizzazione (guardate sotto il pivot del forcellone o nel punto di saldatura dei travi alle piastre laterali). Il forcellone è a sua volta tutto nuovo, sempre "a banana" ma dall'aspetto più leggero grazie al "buco" centrale che lascia intravedere la ruota. Infine lo scarico, che è sorprendentemente più piccolo rispetto al passato nonostante l'omologazione Euro4. 


Le prestazioni aumentano


Prestazionalmente le differenze sono ancora più marcate: La versione S, quella di "accesso", offre il 6,6% di potenza massima in più rispetto al passato, con 113 CV a 11.250 giri/min, e fino al 7,3% di coppia massima in più, con 73 Nm a 9.100 giri/min. I numero aumentano leggermente sulla R fino ad arrivare al top di gamma RS che garantisce 123 CV a 11.700 giri/min, e fino al 13% di coppia massima in più, con 77 Nm a 10.800 giri/min. L'elettronica ora si basa sul ride-by-wire con ABS disinseribile nelle versioni R e RS e Traction control. Il cambio Quickshifter è di serie nella versione RS e disponibile come optional per gli altri due modelli. Per tutte c'è il nuovo cruscotto TFT da 5”.

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