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Incidenti, più morti fra i motociclisti: di chi la colpa?

I dati più recenti sui sinistri inducono a una riflessione

Moto - News: Incidenti, più morti fra i motociclisti: di chi la colpa?

Cominciamo dai numeri Istat, gelidi e senza commento. Nel 2015, si sono verificati in Italia 174.539 incidenti stradali con lesioni a persone, che hanno provocato 3.428 vittime e 246.920 feriti. Per la prima volta dal 2001, aumentano le vittime della strada (+1,4% sull’anno precedente) mentre rallenta il calo di incidenti (-1,4% su anno) e feriti (-1,7%). Insomma, un bollettino di guerra, comunque la si veda. Anche i feriti gravi risultano in aumento nel 2015: 16.000 contro i 15.000 del 2014 (+6,4%).


Moto, brutte notizie


In particolare, sentiamo le brutte notizie per chi va in moto. L’aumento delle vittime di incidenti stradali registrato nel 2015 ha riguardato in particolar modo i motociclisti (773, +9,8%) e i pedoni (602, +4,1%). Risultano in calo gli automobilisti deceduti (1.468, -1,5% ) così come i ciclomotoristi (105, -6,3%) e i ciclisti (251, -8,1%). In parole povere, più morti fra i centauri veri e propri (lieve calo per i cinquantini).


Responsabilità, un rebus


Ma di chi è la colpa di questo aumento dei morti fra i motociclisti? Impossibile a dirsi con certezza. Sentiamo ancora l’Istat: “Guida distratta, velocità elevata e mancato rispetto della distanza di sicurezza (nel complesso il 38,9% dei casi), i comportamenti errati più frequenti”. Con particolare riferimento alla guida con smartphone in mano: un’infrazione non proprio motociclistica.


Enti locali, disastro totale


C’è però un numero che fa sobbalzare. Rilevante l’aumento della mortalità nei grandi Comuni: +8,6%, nel complesso, il numero delle vittime nell’abitato. Ma come? Ci sono sempre più telecamere, autovelox, varchi elettronici delle ZTL, “occhi” sui semafori, e le vittime salgono in città? I conti non tornano. Sarebbe anzitutto ora di rispolverare i vecchi tradizionali controlli in carne e ossa da parte della Polizia, per snidare chi guida in modo pericoloso (con tanto di alcoltest e drogatest sui conducenti sospetti). E poi è sotto gli occhi di tutti che la manutenzione stradale nei Comuni peggiora: asfalto rovinato, buche, masselli fuori posto, pavé sconnesso. Tutte trappole mortali per chi va in moto. Senza considerare l’allarme lanciato dalle Province dopo il crollo del ponte in quel di Lecco a fine ottobre 2016: non abbiamo soldi, e la sicurezza stradale va a ramengo. I primi a pagarne le conseguenze, aggiungiamo noi, sono i motociclisti.

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