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La moda delle moto vintage è la riscoperta del motociclismo più puro

La tenenza del momento sono le classiche, ma la linea delle moto degli anni '50 e '60 non è mai stata vecchia e mai lo sarà

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Quando vedete in giro una cafè racer, una scramber o una bobber è come vedere moto qualsiasi, da quando la moda delle vintage ha invaso le strade di tutti i giorni e le riviste specializzate. Il fenomeno, però, non è recente, perchè tutti questi termini arrivano da un periodo ben preciso della storia, ovvero da metà del secolo scorso, quando l'Europa e le Americhe sono state invase dalla prima ondata di febbre della velocità e dalla kustom kulture, fenomeni così d'impatto che sono arrivati fino ai giorni nostri, rivisitati per essere nuovamente di moda. 


Dove è nato il fenomeno?


Tenete bene in mente questi nomi: Norton, Triumph e BSA. Sono queste le case motociclistiche che andavano per la maggiore quando c'è stato il boom dei rocker. Erano i primi anni del Rock'n'roll, dei ciuffi impomatati e dei giubbotti di pelle... se avete presente Elvis Presley e Fonzie (che tra l'altro guidava una Triumph) avete perfettamente inquadrato il periodo. 
Lontano dai riflettori, emuli di queste icone del lifestyle sganciavano profumati assegni per portarsi a casa il top della tecnologia motociclistica dell'epoca, che aveva i nomi di Norton Commando, Triumph Tiger 500, BSA Gold Star e altri modelli affini. Per i giovani europei la regola era una sola: togliere il manubrio di serie e montare un clubman o dei semimanubri da gara, per avere un'ottima base di sportiva aggressiva e perfettamente alla moda, in due sole parole una " cafè racer".
Dall'altro lato del mondo, in USA, si sviluppava quasi in parallelo la kustom kulture, quella sottocultura alternativa che declinava il rock'n'roll in stile yankee e che ci ha regalato fenomeni dell'automotive come le hot rod, le custom e le bobber, quasi sempre su base Harley Davidson ma non mancavano exploit su base meccanica europea.


La storia e lo stile che creano la perfezione


Mentre all'Ace Cafe di Londra le bande si sfidavano in gare illegali da ritiro patente e mentre le bande americane cominciavano ad arruolare delinquenti veri, tutto il mondo impazziva per le moto più prestazionali del momento, quelle inglesi che non rappresentavano non solo una moda ma il non plus ultra del motociclismo sportivo mondiale. 
Il Giappone non era ancora diventato il punto di riferimento dell'industria, i tempi del boom a 4 cilindri chiamato CB500 e i nuovi standard di costruzione in serie non erano ancora maturi, per questo chi voleva una moto potente, leggera e veloce doveva rivolgersi alle tre case citate poco fa: Norton, Triumph e BSA, le prime due specializzate in bicilindrici paralleli, la terza in monocilindrici spinti.
Questo dominio del mercato durò per circa due decenni, dagli anni '50 alla fine dei '60, il tempo giusto per stampare nella mente degli appassionati le linee della moto bella per antonomasia, quella con il codino corto, il serbatoio lungo e il faro tondo. Forme così semplici eppure così appaganti alla vista da non aver abbandonato i sogni dei motociclisti neanche negli anni seguenti.


Linee così non sono mai invecchiate davvero


Lo stile si è evoluto in carene più complesse e aerodinamiche come quelle degli anni '70, con cupolini tondi e avvolgenti e codini più sparati verso l'alto, per poi passare agli spigoli degli anni '80 e alle forme abbondanti delle sportive dei 90. Ciò nonostante, lo stile motociclistico più puro è rimasto quello delle moto dei rocker, che sono rimaste cafè racer nel tempo e non hanno mai accusato una vera e propria vecchiaia, passando da moto moderne a moto classiche e di culto senza mai passare per la fase del "vecchio e fuorimoda".
Sarà per questo che negli anni '90 si è riscoperto il fenomeno, prima come nicchia e poi con il boom degli anni '00 e della moda del vintage. Ed eccole qua, ai giorni nostri, vivere una seconda giovinezza e un ritrovato gusto per le linee semplici ma tremendamente appaganti alla vista, il motociclismo "puro" e senza compromessi. Erano cafè racer negli anni '50 e sono riconosciute come cafè racer oggi, come se il tempo le avesse teletrasportate senza farle invecchiare un giorno. Ringraziate gli anni '50 e i rocker se oggi andate in giro con moto così fighe!

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