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Al Mugello due grandi sconfitti: Valentino Rossi e lo Sport

La pessima figura dei tifosi italiani ha messo in secondo piano il grandioso ultimo giro del GP d'Italia

Moto - News: Al Mugello due grandi sconfitti: Valentino Rossi e lo Sport

Il Mugello 2016 era per 2/3 giallo. Una marea di cappellini e magliettine fluo ha invaso il circuito toscano e la folla è impazzita per la pole del sabato. Poteva davvero essere la giornata del Dottore, aveva un passo buono e un setup perfetto, ma come ha detto lui a fine gara... "shit happens".


Rossi out, Lorenzo e Marquez danno spettacolo


Il sogno del "Mugiallo" è andato in fumo, letteralmente, quando la sua M1 è entrata in folle e ha fatto un trito di ingranaggi e olio. Dopo una prima analisi i tecnici Yamaha hanno parlato di motori difettati, al plurale perchè c'è anche quello esploso il sabato al compagno, in modo del tutto analogo. 
Spettacolo finito all'ottavo giro? Per molti si, ma in pista la gara è proseguita. Lorenzo ha tentato la fuga ma è stato raggiunto da Marquez, in ottima rimonta, e assieme hanno confezionato un ultimo giro fra i più belli degli ultimi anni. L'attacco di Jorge alla Biondetti è stato estremo, anche se non è riuscito al 100% perchè Marc è entrato per primo alla Bucine. La volata finale è stata decisiva: 19 millesimi di differenza sul traguardo e vittoria al pilota Yamaha, che ha sfruttato scia e motore. Dispiace tanto per Vale, che poteva impreziosire la lotta per la vittoria rendendola epica, ma lo spettacolo è stato comunque da pelle d'oca sugli spalti e da standing ovation sotto il podio... anche se non è andata proprio così.


Ancora una volta ha perso lo sport


Osanna per Iannone, meritatissimo terzo, mentre Marquez e Lorenzo hanno ricevuto più fischi che altro dalla marea gialla che si è riversata - come da tradizione - sotto il palco delle premiazioni. Pessima figura per il pubblico del Mugello, che quest'anno - dato anche il risultato della gara - ha toccato davvero il fondo.  Sui social vengono pubblicati video di tifo decisamente antisportivo, bagni distrutti, pupazzi di Marquez impiccati e bruciati e un grande falò nella notte, fatto con tutto quello che si è trovato nella zona, compresi i gazebi degli stand pubblicitari. Un discreto schifo, insomma.
"Al Mugello non si dorme" è uno slogan che conosciamo da diversi anni, ma che alle nostre orecchie suona come una minaccia. Ormai è preso come un pretesto per ubriacarsi, per fare casino e spaccare le cose, e nessuno si merita questo: non se lo merita Valentino Rossi, che molto spesso vede gesti idioti fatti in suo onore, non se lo meritano gli appassionati veri, che non si sentono rappresentati da quest'orda di casinisti, e non se lo merita lo sport in generale, che ogni anno al GP d'Italia perde un po' di dignità.
Durante la diretta della gara, la regia internazionale si è soffermata su un gruppo di tifosi seduti sul prato. Quello in primo piano aveva una faccia allegra, vestiva con un cappello giallo di Valentino Rossi e una maglietta rossa con il 93 di Marc Marquez: la MotoGP è lui, ha la sua faccia, il suo entusiasmo e anche una certa dose di sfacciato coraggio. L'anno prossimo, per piacere, cambiamo hashtag: #almugellononsirompe

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