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Benzina: senza accise costerebbe 44 centesimi al litro!

Il barile di petrolio è ai minimi storici, ma le tasse applicate in Italia ci fanno pagare comunque troppo

Moto - News: Benzina: senza accise costerebbe 44 centesimi al litro!

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Dopo la crisi del 2008, non ci era mai capitato di assistere a un così drastico calo dei prezzi del carburante, che scendono sempre più assieme al costo del barile di petrolio, che nell'ultima settimana si è assestato attorno ai 30 dollari al barile. In Italia non c'è uniformità di prezzi, ma in molte pompe no-logo del Nord Italia si è arrivati a pagare 1,20 euro per un litro di benzina e 1,10 per un litro di gasolio.


44 centesimi per un litro!


La tendenza al ribasso è una vera manna per motociclisti e automobilisti, che si trovano con tanto carburante in più nel serbatoio ad ogni pieno... ma sono in molti a chiedersi se quello che stiamo pagando al distributore è effettivamente carburante o se sono ormai soltanto tasse, considerando la quantità imbarazzante di accise sul prezzo finale alla pompa.
Il calcolo è semplice: nel nostro paese le tasse sul prodotto finito sono arrivate al 67,5%, questo significa che facendo una media dei prezzi (ufficiali) applicati in Italia arriveremmo a pagare un litro di benzina verde circa 44 centesimi al litro, di conseguenza circa 35 centesimi il gasolio.


Se non ci fossero le accise


La diminuzione del prezzo al distributore non è proporzionale a quella del litro di petrolio perchè negli ultimi anni le accise sono aumentate parecchio, ben 46% in più rispetto al 2008. Per questo se il prodotto grezzo costa il 67,4% in meno rispetto al 2012, noi paghiamo un pieno solo 28,1% in meno
Nella pratica, possiamo dire senza troppe riserve che i nostri mezzi vanno ad accise, come ha confermato anche Confesercenti in una recente dichiarazione: "Pagheremmo un euro anche se fosse gratis. Per assurdo anche se i Paesi produttori ci regalassero la materia prima, un litro di verde costerebbe comunque agli italiani 1,083 euro, un litro di gasolio 0,965 euro".
Renzi e il suo governo, davanti al problema delle accise in costante aumento, fa orecchie da mercante, mentre l'unione dei petrolieri rimbalza la patata bollente alla politica, che sarebbe l'unica responsabile dei prezzi non proporzionati alle quotazioni internazionali del petrolio. 

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