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Autovelox: serve la taratura

Senza taratura, la multa è nulla: lo conferma ancora una volta la Cassazione

Moto - News: Autovelox: serve la taratura

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Buone notizie per i motociclisti e pessime notizie per i Comuni: gli autovelox vanno sottoposti a taratura periodica, per capire se multano chi davvero va troppo veloce. Il rischio è che sanzionino anche chi va piano, oppure che non appioppino verbali a chi supera il limite di velocità. A ricordarlo è la Cassazione. E già questo è un aspetto paradossale della vicenda: pare logico e scontato che i Comuni usino in modo appropriato gli autovelox. È così necessario scomodare la Cassazione per confermare un principio così ovvio? Viene il sospetto che davvero qualche Ente locale usi le telecamere soprattutto per fare cassa. Anche se le telecamere (talvolta) non funzionano benissimo.


Dentro la sentenza


Secondo la sentenza della Cassazione, sezione seconda civile, del 20 ottobre, depositata il 14 dicembre 2015, numero 25125 (presidente Piccialli, relatore Oricchio), anzitutto la taratura serve eccome. Secondo: il controllo dev’essere redatto mediante apposito verbale. Così, se il motociclista fa ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto sostenendo la mancata taratura, il relativo attestato deve essere prodotto agli atti. Diversamente la multa è nulla. Resta poi la questione dei 43 euro di tassa sul ricorso al Giudice di Pace: sono soldi che il Comune dovrebbe restituire. Ma chissà quando quei quattrini tornano al proprietario legittimo: anche su questo, prima o poi, la Cassazione interverrà facendo calare la mannaia sui Comuni.


E due


Non solo: la Cassazione si adegua alla sentenza della Corte costituzionale che sancisce l’obbligo di taratura per tutti gli autovelox utilizzati ai margini della carreggiata stradale, con la presenza della pattuglia. Alla fine, benché il Paese abbia ben altri guai cui rivolgere pensieri e risorse, Corte costituzionale e Cassazione sono scese in campo per difendere i diritti a una mobilità “pulita”, nel senso che va punito chi sgarra, ma va tutelato chi riceve multe fatte con strumenti starati. Sentite gli ermellini: “La Corte costituzionale con nota sentenza 113 in data 29 aprile/18 giugno 2015 dichiarava l’illegittimità costituzionale dell’articolo 45 del Codice della strada, nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura”.

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