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Auto vecchie: un problema per chi va in moto?

Il parco auto circolante in Italia è vetusto, con conseguenze negative per la sicurezza degli utenti della strada, motociclisti e scooteristi compresi

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Parliamo di auto, ma per arrivare alle moto. L’Italia è il secondo Paese europeo per diffusione dell’automobile. Il coefficiente di motorizzazione individuale, misurato da Eurostat nel 2012, è di 621 auto per mille abitanti, dietro al valore di 660 del Lussemburgo (paese non confrontabile) e davanti a quasi tutti i grandi paesi europei (530 in Germania, 496 in Francia, 448 in Regno Unito). Lo evidenzia l’Anfia, Associazione nazionale filiera industria automobilistica.


Trasporti pubblici, una piaga


Le ragioni di questo fenomeno (e della diffusione di scooter e moto in Italia) sono probabilmente diverse, e sono da ricercarsi sia nell’inferiore livello di infrastrutturazione nel campo dei trasporti pubblici (il che spinge verso il trasporto individuale), sia nel rapporto tra popolazione e territorio. L’Italia ha più municipalità, più centri minori e intermedi delle altre nazioni. Ha naturalmente meno addensamento urbano, anche nelle grandi metropoli, il che pure favorisce lo sviluppo della motorizzazione individuale.


Doppio guaio


Se la diffusione dell’automobile è alta, ricorda l’Anfia l’invecchiamento del parco circolante è però il record parallelo italiano. Nella media dell’Ue, le auto con più di 10 anni di età rappresentano poco più di un terzo del totale. In Italia, oggi sono il 47%, valore massimo dell’Unione a 15 e inferiore solo a quello di alcuni paesi ex socialisti dell’Est. Le auto più “datate” inquinano di più, consumano di più e, pur perfettamente revisionate, possono essere meno sicure, perché non incorporano i miglioramenti nei sistemi di sicurezza attiva e passiva che si sono realizzati negli ultimi dieci anni. Le auto di dieci anni fa non avevano ESP e TCS. Le auto di dieci anni fa non avevano sensori e telecamere per una visione ampliata. Meno auto, dieci anni fa, godevano della trazione integrale di quante l’abbiano oggi. Alla fine, aggiungiamo noi, un’auto vecchia è pericolosa soprattutto per gli utenti deboli della strada, come scooteristi e motociclisti: gli spazi di frenata si allungano, e non ci sono dispositivi elettronici in grado di prevenire i sinistri.

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