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Revoca patente per 30 anni: una decisione saggia

Ma se venisse introdotto l’ergastolo della patente si rischia l'incostituzionalità

Moto - News: Revoca patente per 30 anni: una decisione saggia

Per anni s’è parlato di ergastolo della patente: il ritiro a vita della licenza di guida nel caso in cui un guidatore uccida qualcuno al volante di un mezzo (anche in sella a una moto) ubriaco o drogato. Ma poi c’è stato un dietrofront improvviso, proprio mentre si discuteva in parlamento il disegno legge (sull’omicidio stradale, quasi volontario, per sostituire l’omicidio colposo, dovuto a imprudenza e imperizia) che deve modificare il Codice Penale: perché? Per un motivo corretto.


Rischio incostituzionalità


Infatti, se venisse introdotto l’ergastolo della patente, potrebbero esserci profili di incostituzionalità: non si può ritirare a vita la licenza di guida, perché si avrebbe la lesione del diritto alla mobilità. Sì, anche per chi ha ammazzato qualcuno guidando sotto l’effetto di sostanze che alterano il sistema nervoso. Ecco quindi la soluzione: il ritiro prolungato della patente. Che può essere di 12 oppure 20 anni: dipende dalla gravità del comportamento del guidatore. Tecnicamente, si parla di revoca (ma in realtà è un ritiro prolungato, perché poi la patente viene restituita, a patto di dimostrare di essere in grado di guidare auto e moto). Il termine è aumentato sino a 30 anni nel caso in cui l'interessato si trovasse alla guida in stato di ebbrezza alcoolica o in stato di alterazione conseguente all'assunzione di sostanze stupefacenti e avesse anche violato i limiti di velocità al momento della determinazione del sinistro


Disegno condivisibile?


È comunque una stangata per il guidatore: si pensi a un 50enne ubriaco o drogato che subisce il ritiro, per 30 anni, della patente. Giunto a 80 anni di età anagrafica, dovrebbe poi provare che sa condurre un veicolo senza arrecare danni agli altri utenti della strada (e a se stesso). Insomma, l’impostazione attuale del disegno legge è condivisibile: omicidio stradale, con sanzioni più severe rispetto a quelle attuali, e ritiro prolungato della patente, che non inficia l’omicidio stradale e che non mette a rischio la legge sotto il profilo costituzionale.

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