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Superbike 2014, Losail: Guintoli vince gara 1 e ci crede

Ora è a -3 da Sykes, terzo dietro a Baz che ignora un ordine della Kawasaki

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Bisognerà attendere l'ultima gara della stagione per scoprire il nome del campione del mondo Superbike 2014. Sylvain Guintoli doveva vincere gara 1 per continuare a sperare e il pilota dell'Aprilia non ha deluso le aspettative, andando a centrare la terza affermazione stagionale con una prova tatticamente perfetta.


Il francese ha atteso nella prima parte della corsa, ma poi ha impostato un passo insostenibile per il resto del gruppo, andando a riprendere Loris Baz e Jonathan Rea che avevano dettato il ritmo inizialmente. A cinque giri dal termine Sylvain ha trovato il sorpasso decisivo sul connazionale della Kawasaki e poi si è involato solitario verso un successo che ad un certo punto sembrava addirittura potergli valere la leadership in campionato.


Fino a tre tornate dal termine, infatti, il leader Tom Sykes era addirittura in quinta posizione, ma è stato bravo ad andare a scavalcare con grinta sia Marco Melandri che Rea. All'ultimo giro poi è arrivato l'ordine del muretto della Kawasaki, che ha chiesto a Baz di cedere la posizione al compagno di squadra. Il francese però ha tirato dritto per la sua strada, chiudendo secondo e facendo perdere quattro punti preziosi al campione del mondo in carica, che ne conserva solamente 3 di vantaggio.


Ovviamente la decisione di Baz ha dato il via ad un clima di grande tensione al parco chiuso, quindi c'è da scommettere che gara 2 sarà tutta da seguire per scoprire quale sarà l'epilogo del campionato. Anche perché ora Guintoli ha una certezza in più: se dovesse centrare una doppietta, sarebbe certo di essere campione del mondo.


Si è conclusa ai piedi del podio invece la gara di Jonathan Rea, che nel finale non è riuscito a replicare al suo futuro compagno di squadra, gestendo anche l'ottimo margine che si era costruito sul gruppetto che seguiva, nel quale alla fine è stato Davide Giugliano a spuntarla in volata, piazzando la sua Ducati al quinto posto, davanti al terzetto composto da Toni Elias, Chaz Davies e Melandri, che nel finale ha patito un evidente calo a causa di un crollo della gomma anteriore.


La top ten si completa con le due Suzuki di Eugene Laverty ed Alex Lowes, mentre il 13esimo posto assoluto è valso la corona di campione tra le EVO a David Salom. Il tutto nonostante il pilota della Kawasaki si sia inchinato nel suo raggruppamento alla Ducati di Niccolò Canepa. Peccato per gli italiani Alessandro Andreozzi e Claudio Corti, entrambi costretti al ritiro.

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