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Veicoli storici, Governo Renzi e Regioni: il backstage della proposta

Luci e ombre del provvedimento non considera la disoccupazione e l'esportazione, oltre che gli appassionati veri!

Moto - News: Veicoli storici, Governo Renzi e Regioni: il backstage della proposta

La situazione  per le moto è molto meno voluminosa rispetto alle auto, ma proprio per questo chi possiede moto d'epoca è quasi sempre un appassionato vero. Ma la stretta sui veicoli storici non perdonerebbe neanche loro: le moto con più di 20 anni e meno di 30 anni pagheranno bollo e RCA normali, anche se sono iscritte alla FMI (l'ASI delle moto). A guadagnarci una barca di soldi sono le Regioni, che hanno pianto tanto al tavolo di Renzi, tirandolo più volte per la giacchetta, così da indurlo a un provvedimento ottuso, scritto nel DDL di stabilità.


Rischio elevato


In un batter d’occhio, il DDL di stabilità cancellarebbe i commi 2 e 3 della legge 342 del 21 novembre 2000, mettendo seriamente a repentaglio il settore dei veicoli storici. E forse in quel di Roma non hanno considerato la disoccupazione: quei mezzi verranno venduti al più presto, così l’indotto che ruota attorno ad auto e moto storiche (carrozzieri e meccanici, tappezzieri, meccanici e gommisti) sarà annientato. Più il business dei raduni storici, generato dal cuore, dall’amore, dalla passione per quelle auto e quelle moto che profumano di storia e di ricordi.


Una scusa da approfondire


La giustificazione del Governo? Banalmente e superficialmente si potrebbe parlare di una norma contro i furbetti che fingevano di avere un mezzo storico solo per non pagare il bollo e per spendere una Rca inferiore. Ma così non si considera chi ama il mezzo storico, lo cura, lo tiene in ordine, non causa mai incidenti, paga qualsiasi genere di tassa sino all’ultimo cent. Le Regioni piangono miseria? Renzi potrebbe, in questo caso sì, scuotere le fondamenta di questi carrozzoni politici, imponendo una fortissima spending review a ogni livello, dalle auto blu ai rimborsi: i quattrini per sopravvivere sarebbero saltati fuori, anziché andare a toccare i veicoli storici anche perchè, a guardar bene i numeri, il gioco non varrebbe la candela (per il Governo).


In fuga all’estero


Eppure le soluzioni ci sarebbero, come fare un elenco di mezzi meritevoli, stroncare il fenomeno dei veri furbetti, controllare i veicoli non revisionati e sequestrarli, o limare un po' il bollo verso l'alto, demotivando solo chi punta al risparmio, ma senza spaventare chi non rinuncerebbe mai alla propria storica per pochi euro all'anno in più. Ma alla fine sarà solo lotta per la sopravvivenza. Renzi fa scappare le auto e le moto storiche all’estero: fuori dall’Italia verrà generato indotto, girerà denaro fresco, senza possibilità di ritorno. Facciamo di tutto per martellarci i piedi da soli, come al solito insomma. Ma dire BASTA no?


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