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Pirateria stradale: una sentenza su come farsi risarcire

Ecco come un motociclista vittima di un pirata possa farsi risarcire dal fondo vittime

Moto - News: Pirateria stradale: una sentenza su come farsi risarcire

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Un motociclista dice di essere stato travolto da un pirata e non vede un euro di risarcimento: quando chi causa un sinistro scappa, chi l’ha subìto deve rivolgersi al Fondo vittime per essere rimborsato deve dimostrare l’accaduto. Con una procedura lunga e complessa. Bisogna provare la precisa dinamica dello scontro provocato dal conducente non identificato: lo ha stabilito (o meglio confermato) il Tribunale di Roma con la sentenza 6048/14, pubblicata dalla dodicesima sezione civile.


Carambola atroce o inventata?


Il ricorrente, alla guida della sua moto, anni fa veniva speronato da un’auto (così ha raccontato); faceva per alzarsi, e veniva tamponato da un’altra moto che lo seguiva a distanza ravvicinata (questa la sua versione). A seguito dell’impatto, cadeva a terra, riportando diverse lesioni, mentre il conducente della moto scappava senza prestare soccorso: ecco il terzo punto del racconto. Dopo una battaglia legale, per il Tribunale, il danneggiato che voglia promuovere la richiesta di risarcimento nei confronti del fondo di garanzia, sul presupposto che il sinistro sia stato cagionato da veicolo non identificato, deve provare le modalità del sinistro e l’attribuibilità dello stesso alla condotta dolosa o colposa (esclusiva o concorrente) del conducente di altro veicolo e, in secondo luogo, provare anche che tale veicolo è rimasto sconosciuto.


Servono le prove


La prova che il danneggiato è tenuto a fornire che il danno sia stato effettivamente causato da veicolo non identificato, può essere offerta mediante la denuncia o la querela presentata contro ignoti alle competenti autorità, ma senza automatismi, sicché il giudice di merito può sia escludere la riconducibilità della fattispecie concreta a quella del danno cagionato da veicolo non identificato, pur in presenza di tale denuncia o querela, sia affermarla in mancanza della stessa: il Tribunale cita la Cassazione, sentenza 18532/2007).


Il verbale anzitutto


Il guaio è che non c’era nessun verbale di polizia: ricordiamo che ha un valore superiore perfino alla constatazione amichevole firmata. E al pronto soccorso, si legge nelle motivazioni della sentenza, il conducente parlava di un generico incidente stradale, senza alcun riferimento al veicolo pirata.

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