Oggi, fai ricorso al Giudice di Pace contro una multa solo pagando 43 euro di tassa allo Stato. Se perdi, non paghi le spese legali alla controparte, che in genere è il Comune che viaggiano a circa 2 miliardi di euro di verbali l’anno. Da domani, potrebbe arrivare un’ennesima mazzata (ricordiamo che si ha tempo 30 giorni per ricorrere, mentre erano 60 giorni prima che il legislatore imponesse altre norme contro i cittadini): chi ricorre e perde sarà costretto a pagare le spese legali.
Riforma della giusitizia
Tra le misure introdotte nello schema di decreto legge varato dal Consiglio dei Ministri il 29 agosto scorso per la riforma della giustizia, c’è il rafforzamento di un principio: chi soccombe nel giudizio è tenuto a rimborsare le spese del processo, limitando notevolmente i casi di compensazione (ognuno paga il suo). Il “chi perde paga” potrebbe essere esteso alle cause delle multe stradali davanti ai Giudici di Pace. ma qual è l’obiettivo della nuova futura regola? Far calare i contenziosi: se hai paura di pagare le spese legali, sei molto meno propenso a fare ricorso contro una multa stradale.
Sempre più difficile
Di sicuro, se la norma diventerà realtà, i Comuni avranno di che festeggiare, come d’altronde hanno già fatto con l’introduzione della tassa sul ricorso, e col dimezzamento dei tempi per ricorrere, e con l’assurda prassi che vede partire i 90 giorni per la notifica della multa non dalla data dell’infrazione ma da quando i vigili guardano la foto scattata dall’autovelox. Così, il diritto alla difesa (costituzionalmente garantito) viene sempre più messo in discussione. Sì, esiste sempre l’alternativa del Prefetto; ma se perdi paghi il doppio della multa. Come si vede, il cittadino è in trappola...