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Scooter sharing: il sussulto d’orgoglio di Milano

Se davvero arrivasse, sarebbe un bel passo avanti per la mobilità

Moto - News: Scooter sharing: il sussulto d’orgoglio di Milano

In fatto di mobilità, Milano è nota anche per gli autovelox, l’Area C, le telecamere, e poi le multe inviate oltre i 90 giorni dall’infrazione, le strisce blu in periferia, la mancanza di parcheggio per le moto. Un piccolo sussulto d’orgoglio è arrivato però con il car sharing: l’auto in condivisione. Indubbiamente, un’idea ottima per i cittadini, alle prese con mezzi pubblici assoltamente inefficienti. Ma adesso, ecco che l’asticella potrebbe alzarsi: con lo scooter sharing. Magari per fine 2014, e attivo nel 2015 in concomitanza con l’Expo.


Il sì dell’Ancma


Corrado Capelli, presidente, numero uno di Confindustria Ancma, l'Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori, è perentorio: "Milano può affiancarsi a città come Parigi, Barcellona, Londra, Soprattutto in vista di Expo 2015, è importante offrire servizi all'altezza di una metropoli europea. E in questa ottica le due ruote, a pedale e a motore, sono la soluzione sostenibile e un'opportunità da incoraggiare". Chissà, potrebbero arrivare i motorini elettrici Motit, come a Barcellona. Si individua lo scooter di colore viola con un’APP sullo smartphone e poi si versano 26 centesimi al minuto. E magari un accordo con i Comuni limitrofi potrebbe addirittura estendere il servizio.


Fame di mobilità su due ruote


Perché in una città come Milano che esplode di traffico, gli scooter in sharing sarebbero davvero ossigeno, sotto ogni punto di vista se elettrici. Si pensi al cittadino che usa la metropolitana più il motorino, o viceversa, con grande risparmio di denaro e con una straordinaria riduzione di emissioni nocive per l’ambiente. Il colpo di coda della gestione Pisapia, che assime all’assessore Maran ha trasformato Milano in una città contro le auto e contro le moto.


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