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Ancora Vergilius: attenti alle legnate estive, e non!

Il Tutor delle Statali si fa sempre più invadente: occhio alla velocità!

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Inesorabile e implacabile, come la grandine a settembre, ecco che s’avanza il Vergilius, il micidiale sistema che rileva la velocità media fra due portali, e quella istantanea, come un autovelox. Fa parte della stessa famiglia del Tutor, che monitora larghi tratti della rete gestita da Autostrade per l’Italia.


Doe vi aspetta Vergillius?


Tutto è nato nel luglio 2012, quando le telecamere e i portali del Vergilius vennero piazzati nel Lazio sulla SS1 Aurelia, ai chilometri 11+950, 15+700 e 23+450; in Campania sulla SS7 quater Domitiana, ai chilometri 44+580 e 54+300; e in Emilia Romagna sulla SS309 Romea, ai chilometri 1+680 e 7+080. Col limite di 90 km/h. Si disse che era una sperimentazione. Ma siamo in Italia, e qui nulla è più definitivo di qualcosa di provvisorio. Adesso, ecco la notizia, il Vergilius si espande: dal 18 luglio 2014, il Vergilius è attivo anche nella galleria S. Maria di Pozzano, lungo la strada statale 145 Sorrentina, in provincia di Napoli. Qui, il limite di velocità è 60 km/h. E sempre dal 18 luglio, il Vergilius monitora il tratto salernitano dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, tra gli svincoli di Salerno e Sicignano-Potenza. Il limite è 130 km/h.


Obiettivo sicurezza


Al di là della confusione sui limiti (almeno in autostrada il tetto è sempre di 130 km/h col Tutor, e non ci si sbaglia), mancano i dati sull’effettiva utilità del Vergilius: ha fatto abbassare i sinistri? E se sì, perché - nonostante Tutor e Vergilius - l’Italia ha miseramente fallito l’obiettivo imposto dall’Unione europea di ridurre del 50% le vittime della strada in 10 anni dal 2001 al 2010? Si potrà obiettare che il Tutor è attivo dal 2006, mentre il Vergilius solo dal 2012. Già, ma l’Italia ha fatto flop anche nel 2012. E s’è arrivato al -50%, molto a stento, solo nel 2013. Il dubbio è che questa fissazione per le telecamere porti poco in termini di sicurezza stradale.


Poca trasparenza sugli introiti


Altro e ben più delicato discorso riguarda gli incassi, le multe: qualcuno sa quanti soldi guadagna lo Stato col Tutor? E quanti quattrini sono stati incamerati con il Vergilius? Non c’è trasparenza. I comunicati stampa sono così pomposi e vacui… Sentite qui: “Abbiamo reso disponibile il sistema già collaudato su altre tratte stradali - ha detto il presidente Anas Pietro Ciucci - in tempo utile per la piena funzionalità nel corso del prossimo esodo estivo 2014. Per potenziare l’attività di controllo della circolazione stradale, necessario per il contenimento degli infortuni e l’accertamento delle violazioni ai limiti di velocità”. Insomma, per migliorare la sicurezza stradale. E ci mancherebbe pure. Senza considerare quella questione delicatissima che riguarda brevetti e omologazioni del Tutor e del Vergilius: ci sono cause in ballo.


Pare poi che l’estensione delle telecamere, così ci viene spiegato, consenta alle Forze dell’Ordine di dedicarsi a operazioni come le verifiche sulle condizioni psicofisiche dei conducenti. Sarà: ma chi viaggia all’estero sa benissimo che i controlli della Polizia sono molto più frequenti che da noi. E allora, che cosa non quadra?

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