Tu sei qui

Superbike 2014: Bimota salta (almeno) la prima gara

Non arriva l’omologazione della BB3 per il Mondiale. Troppe le moto da costruire entro inizio campionato

Moto - News: Superbike 2014: Bimota salta (almeno) la prima gara

Manca davvero pochissimo all’apertura delle ostilità del Campionato del Mondo Superbike 2014 che prenderà avvio il prossimo lunedì 17 febbraio sul tracciato australiano di Phillip Island. Le squadre si stanno già predisponendo nel paddock che, dopo la due giorni di Test ufficiali, vedrà scattare i cronometri della prima gara di stagione solo due giorni dopo quando venerdì 21 febbraio partirà ufficialmente il primo appuntamento del Mondiale 2014.

La prima notizia, negativa per i colori italiani, è che la squadra Bimota Alstare non sarà in Australia per la prima gara. Lo ha fatto trapelare nei giorni scorsi Chistian Iddon, il secondo pilota che avrebbe dovuto affiancare Ayrton Badovini, attraverso un suo Tweet: "Sfortunatamente non sarò in Australia per il primo round del Mondiale Superbike. Sono sicuro che saremo forti quando sarà il momento perchè stiamo lavorando molto duramente dietro alle quinte".
Dietro alla assenza di Bimota c’è quasi sicuramente la mancata omologazione della moto da parte di FIM e Dorna. Purtroppo sembrerebbe che si stia verificando esattamente ciò che ipotizzammo alcune settimane fa, quando scrivemmo che con l’attuale regolamento tecnico del Mondiale sarebbe stato molto difficile far rientrare la Bimota in griglia.

POCHE MOTO, MA LA FIM NON INTERVIENE
La matematica, purtroppo, non è un’opinione, e al momento in cui scriviamo le regole che disciplinano l’omologazione per il Campionato del Mondo Superbike sono ancora quelle emanate anni fa quando il mercato era a livelli molto diversi rispetto a oggi, anche se a crisi già iniziata. Allo stato attuale un costruttore che per la prima volta vuole entrare in Superbike deve costruire 125 moto prima dell'ispezione precampionato, 500 moto entro fine giugno, altre 500 entro il 31 dicembre, per poi arrivare al totale di 2.000 entro il 31 dicembre del secondo anno di partecipazione. Ora, pensare che Bimota possa costruire e vendere 2.000 BB3 in due anni è forse un po’ ottimistico anche se saremmo felicissimi che la factory romagnola ci riuscisse. Rimanendo con i piedi per terra, però, e sapendo che il mercato attuale non è in grado di assorbire volumi così ampi, va da sé che è impensabile che Bimota riesca a vendere 1000 BB3 all’anno. Basti pensare che la supersportiva più venduta al mondo è attualmente la BMW S 1000 RR che nel 2013 è stata distribuita in 6.800 pezzi a cui vanno aggiunte 2.700 HP4. La seconda supersportiva più venduta al mondo è la Ducati 1199 Panigale, che nel 2013 è stata distribuita in 5.421 unità.

UNA REGOLA DA CAMBIARE

A questo punto la soluzione è una sola, abbassare il numero minimo di moto per essere ammessi a partecipare o differenziarlo in base alle dimensioni dell’azienda, magari stabilendo che una Casa che vende un tot di moto deve essere in grado di produrre almeno una percentuale dell’X percento del modello con cui intende gareggiare. Allo stato attuale, però, FIM e Dorna ancora non si sono espresse in merito e, guarda caso, il regolamento emanato nei giorni scorsi è ancora indicato come provisional ed è mancante proprio del capitolo che riguarda le omologazioni. Certo, pensare che a una settimana dalla partenza del Campionato il regolamento sia ancora provvisorio non depone granché a favore degli organizzatori, e ci auguriamo che Dorna e FIM si adoperino presto per cambiare una regola ormai anacronistica e non corrispondente al mercato attuale. Ce la faranno i nostri eroi (la Bimota) a schierarsi in griglia almeno alla seconda gara del Campionato, prevista ad Aragon il 13 aprile?

Articoli che potrebbero interessarti