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Itinerari in moto: la Costiera Amalfitana

Evadere dalla città in cerca di sole, tradizioni e paesaggi unici al Mondo. Pochi chilometri per calarsi in un ottobre del puro romanticismo...

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Tagliare in due con un coltello un limone grosso, giallo e grande come il sole allo zenit, sentirne il profumo e l’aroma di quella goccia densa che tocca e si fonde con il tagliere in legno. Parliamo di un meraviglioso Limone d’Amalfi… dissetante, aspro, magari da spruzzare su un caldo "Cuoppo" di Cetara, poggiato su un piatto in pregiata ceramica dipinta a mano di Vietri sul Mare, meglio se seduti di fronte al mare, al tavolino di un ristorante di Via Marina Grande a Positano. Per chiudere, un bel limoncello. E’ così che ci siamo goduti un pranzo ad uno stop di uno dei più bei posti del Mondo. L’avrete capito, parliamo della Costiera Amalfitana, terra ricca e florida della Provincia di Salerno che va da Positano a Vietri sul Mare. Abbiamo voluto racchiudere nell’introduzione una gran parte di quello è questo splendido posto, meta che abbiamo percorso in appena una giornata, manco a dirlo, su due ruote, una splendida BMW R 1200 R Touring Classic.

IL NOSTRO PERCORSO

La Costiera Amalfitana è facilmente raggiungibile, grazie all’autostrada A3 che collega Salerno con Napoli a Nord e Reggio Calabria a Sud. Dalla Città di San Matteo, Patrono della seconda provincia per densità di popolazione in Campania, non bisogna fare altro che costeggiare il porto su Via Croce e seguire le indicazioni per la costiera, Patrimonio dell’Umanità secondo l’UNESCO. Bastano due incroci e si è nel primo paese, Vietri sul Mare, cittadina etrusco-sannita, per imboccare la SS 163, ma non prima di aver fatto un giro tra i negozi che vendono le splendide ceramiche dipinte a mano (merita una visita anche il Museo Provinciale della Ceramica). Da qui parte la strada panoramica che tutto il Mondo ci invidia, per le sua vista, per i suoi profumi, per la sua vegetazione… per la sua unicità. Il nastro d’asfalto, che conta 40 Km offre non solo un ottimo grip, ma soprattutto la quasi impossibilità di riuscire a mettere la quarta marcia! Il nostro itinerario però è stato di circa 150 Km, visto che abbiamo toccato anche i Monti Lattari, Sorrento e Vico Equense.

CETARA E LE ALICI

Continuando dunque per la SS 163, abbiamo raggiunto Cetara, pittoresco borgo marinaro che sorge ai piedi del Monte Falerio e che si apre a ventaglio sul mare. E’ qui che effettuiamo lo stop per il pranzo, degustando i tipici spaghetti con la "colatura d'alici", il ricavato della fermentazione delle alici messe a marinare negli orci, ed il famoso "cuòppo", un cartoccio contenente alici e pesce di paranza preparato e poi fritto. Una cosa… "leggera leggera"! Alzarsi dal tavolino del ristorante è dura, ma i 119 Nm di coppia della nostra BMW servono anche a questo. Alla nostra sinistra abbiamo il mare, con il suo profumo, la salsedine che ci solletica i peli delle narici; è difficile mantenere un ritmo sportivo su questa strada, per il traffico, per la quasi totale impossibilità di effettuare sorpassi, per le troppe curve… ma forse è proprio questo il segreto della costiera, che così permette di goderti ogni singolo scorcio che offre.

MAIORI ED I MONTI LATTARI

Raggiungiamo così la città di origine etrusca, Maiori (dopo aver lasciato alle spalle la Torre dei Normanni, un piccolo castello posizionato su poco più di uno scoglio), che lo scrittore tedesco Ferdinand Gregorovius così definì: "Non ho veduto luoghi più graziosi. Il primo che si incontra è Maiori... Le strade ed i sentieri solitari e tranquilli si addentrano nei monti dai quali scaturiscono acque limpide e fresche. Tanta solitudine romantica ricrea l'animo e fa nascere il desiderio di vivere colà tranquilli, o almeno di trascorrervi un'estate". Come dargli torto… Maiori è affascinante, con il suo lungomare Giovanni Amendola, il suo Complesso monastico di S.Maria Olearia e la possibilità di passeggiare nel centro, lungo Corso Reginna, dove curiosare tra negozi e gente disponibile e cordiale. Memori del suggerimento di Herr Gregorovius, abbiamo deciso di dirigersi all’interno dei Monti Lattari, in direzione Tramonti sede della Comunità Montana della Penisola Amalfitana, dove è d’obbligo un passaggio in qualche caseificio per accaparrarsi una delle più buone mozzarelle che si possano mangiare! Si trova lungo la SP2 e all’incrocio con la SP1, che imboccheremo per riscendere verso la costa, non solo registriamo 15 gradi contro i 24,5 di Maiori, ma anche una delle viste più belle ed inaspettate. La vallata taglia in due i monti, monstrando il mare come fosse una fossa di un’immagine di un libro di geologia, una "V" azzurra che sprofonda tra le montagne. Emozionante! "Sfioriamo" Ravello, famoso e panoramico centro turistico frequentato da vip e "formato" da ville da sogno. Rifugio dei barbari nel V secolo, offre non solo lo splendido Duomo omonimo, ma spunti musicali da non sottovalutare, memore di visite dei noti compositori Wagner, Verdi e Toscanini. E’ qui che, dedicato al primo, si svolge ogni anno il Ravello Festival, uno dei più famosi festival jazz al Mondo. Da non perdere...

DA MINORI AD AMALFI

Ritorniamo sulla costa e giriamo a sinistra divagando, per visitare un simpaticissimo borgo, Minori. Dopo una breve visita alla Basilica di Santa Trofimena, il sole e la temperatura ci consigliano di fare… un bel bagno rilassante. Siamo all’inizio di ottobre, ma l’acqua del mare è calda e ci accoglie facendoci galleggiare mentre ammiriamo il viavai di Ape Cross che trasportano i limoni lungo il corso principale. Non è forse questa la vera vita? Una doccia per togliere il sale e siamo nuovamente in moto in direzione di Amalfi, sfiorando la piccola Atrani, il secondo più piccolo comune d’Italia, una vera chicca. Amalfi: lo studiamo sin dalle scuole elementari: fondata dai Romani, dal IX secolo fu Repubblica Marinara ed oggi è letteralmente travolta dai turisti e da prezzi a dir poco esorbitanti (al contrario dei paesini visitati fino ad ora nel nostro viaggio). Superfluo dirvi che il più celebre monumento è il Duomo in stile arabo-siciliano e dedicato al patrono Sant'Andrea. Proprio ogni 28 gennaio qui si tiene la Festa della Reliquia di S. Andrea: tradizione da non perdere, soprattutto se siete di fede cattolica. Ma il tempo è tiranno, e dobbiamo dunque salutarla per ripartire, goderci qualche altra curva passando per Conca dei Marini prima e Praiano poi.

POSITANO

Il tempo di avere le gomme calde e siamo già a Positano, vera e propria perla del mediterraneo, con le sue case arroccate una sull’altra. Qui l’uomo è riuscito a "terrazzare" tutto, formando scalinate che portano fino alla spiaggia. La vista notturna (se vi dovesse capitare) è una delle più belle del Mar Mediterraneo senza nessun dubbio. Quasi tutte le case sono collegate tra loro tramite piccoli archi a formare cunicoli stretti e spesso ricoperti dalla vegetazione che interrompe il bianco dei muri. I negozietti offrono di tutto e di più, basta solo strisciare la carta di credito, ma una camminata a Positano fa sentire vivi! Lasciato questo unico borgo, ci si può godere all’imbrunire il resto di statale 163, chiamata Via Nastro Azzurro, appena riasfaltata e che preferiremmo chiamare Nastro Nero, se non fosse per il mare che riflette il rosso e l’arancione del sole al tramonto sul mare. La stella va nascondendosi dietro il Promontorio di Sorrento, ma illumina l’acqua come mille pastelli su una tela. Tutto si fa più romantico e le tre isole de Li Galli sulla destra sembrano delle gocce nere in un universo di gocce d’arcobaleno.

SORRENTO… ED IL SALUTO DEL SOLE
Toccata Massa Lubrense, saliamo fino in cima alla penisola sorrentina, dove l’asfalto si fa leggermente più scivoloso e ci permette di goderci, una volta svalicato, la vista della città di Sorrento che ci attende. Giunti proprio a Sorrento, siamo letteralmente catapultati in un traffico inaspettato di auto, bus turistici e motorini che si infilano in ogni spazio libero manco stessimo effettuando un Grand Prix! Attraversiamo il centro storico e scendiamo, accompagnati da un pavè che fa battere i denti, al porto turistico. Il sole sta calando sul mare ed il nostro viaggio volge al termine, in mezzo a barche e yacht da favola. Dietro di noi, lo spettacolo della natura di un paesaggio unico che crea libido a tutti i cinque sensi. Vuole essere un semplice "arrivederci", perchè ci torneremo appena possibile. Davanti a noi, sua maestà il Vesuvio, con una Napoli che ci attende per una pizza prima di imboccare l’autostrada. Se ci siete stati lo sapete già e ci piacerebbe che interpretaste questa nostra, detta un po’ alla Luigino, personaggio interpretato dall'attore Gerardo Scala in "Così parlò Bellavista": " ‘a Costiera Amalfitana è na poesia. E’ come un sorso di limoncello: quando l’hai assaggiato, ti rimane dentro, ti scalda e soprattutto, ti lascia ‘o sapore ro’ limone in bocca!".

Si ringrazia BMW Italia per la splendida ed inaffaticabile BMW R 1200 R Touring Classic, HJC per il casco, Alpinestars per la giacca e gli stivali e Promo Jeans per i pantaloni tecnici

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