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Decreto del Fare: tre miliardi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Previsti lavori per un totale di circa 3 miliardi di euro in piccole, medie e grandi opere, con una ricaduta a livello occupazionale di almeno 30mila posti di lavoro

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Il governo Letta si è finalmente messo a lavoro per cercare di far ripartire l’Italia e la prima novità tangibile per tutti è arrivata con il Decreto del Fare, varato il 15 giugno scorso. Tantissimi sono i punti toccati dal Decreto, che vanno dall’impignorabilità della prima casa alla riduzione delle bollette elettriche, dall’addolcimento delle misure per il recupero crediti da parte del Fisco (Equitalia) ai prestiti a tasso agevolato per le piccole e medie imprese che faranno acquisto di nuovi macchinari. Ma ciò che più importa a chi deve ogni giorno muoversi per lavoro lungo il nostro amato e martoriato Stivale, è sapere cosa il Decreto del Fare ha previsto per far ripartire le opere pubbliche e per salvaguardare l’incolumità di chi usa le strade italiane.

3 MILIARDI PER LE OPERE: 30MILA POSTI DI LAVORO
Il Decreto del Fare interessa direttamente anche le grandi opere attraverso una spesa di circa 3 miliardi di euro che transiterà per il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Sperare che ci sia qualcosa di direttamente legato al mondo automotive per aiutare il comparto sarebbe solo un sogno, ma anche leggere cosa è previsto per agevolare il mondo dei trasporti in generale può far tirare un sospiro di sollievo.
Eccoli qui, quindi, i punti che il Decreto del Fare ha previsto. In primis si prevede lo sblocco dei cantieri delle piccole, medie e grandi opere entro il 2013 con interventi che riguardano il miglioramento della rete ferroviaria con interventi per la sicurezza immediatamente cantierabili per l’importo già disponibile di 300 milioni di euro. E’ previsto poi lo sblocco dei fondi per la realizzazione del collegamento ferroviario tra la Regione Piemonte e la Valle d’Aosta, degli assi autostradali della Pedemontana Veneta e Tangenziale Esterna Est di Milano, dell’asse di collegamento tra la strada statale 640 e l’autostrada A19 Agrigento – Caltanissetta. Dopodichè, con una delibera del Cipe si finanzieranno l’asse viario Quadrilatero Umbria – Marche, la linea metropolitana M4 di Milano, il collegamento Milano-Venezia con il terzo lotto della Rho-Monza, la linea 1 della metropolitana di Napoli, l’asse autostradale Ragusa-Catania, la tratta Cancello–Frasso Telesino della linea AV/AC Napoli-Bari, la tratta Colosseo – Piazza Venezia della metropolitana C di Roma, nonché attenzione anche per quanto riguarda il "Corridoio Tirrenico meridionale A12 – Appia e bretella autostradale Cisterna Valmontone".
Il Decreto, inoltre, prevede un’azione rivolta a incrementare la sicurezza sulle nostre strade attraverso lo stanziamento di 300 milioni di euro da destinarsi a interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria del territorio e della rete stradale: gallerie, viadotti, ponti e strade. Tutti questi cantieri grandi e piccoli dovrebbero, secondo le stime del Ministero, contribuire alla creazione di circa 30mila posti di lavoro di cui 20mila diretti e circa 10 mila in via indiretta.

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