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Sigismondo d'Oro 2012: premiato Massimo Tamburini

Massima onorificenza cittadina per il tecnico e designer di motociclette

Moto - News: Sigismondo d'Oro 2012: premiato Massimo Tamburini

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Circa a metà dicembre 2012, è stato premiato con la massima onorificenza cittadina il tecnico e designer riminese Massimo Tamburini, personaggio più che conosciuto nel nostro mondo, quello della moto, per via delle sue motociclette che hanno fatto e fanno ancora sognare innumerevoli motociclisti. L’altro premio, invece, è stato consegnato a Guido Lucchini, scrittore, poeta e commediografo.

Nel foyer del teatro Amintore Galli di Piazza Cavour a Rimini è stata dunque consegnata la targa in oro con la seguente motivazione: "Per aver saputo interpretare e trasformare con quella genialità straordinaria che nasce dal lavoro artigianale il suo sogno e la sua passione, nella concretezza di prodotti industriali senza pari, per bellezza e prestazioni, che hanno segnato la storia del motociclismo. Per aver saputo raccontare, attraverso creature a due ruote da antologia, uno degli amori più grandi che accomuna le nostre genti e per aver saputo trasmettere quella passione che la nostra terra coltiva per il mondo del motore tanto da renderla universalmente celebre come la ‘terra de mutor’".

A consegnare il riconoscimento, il Sindaco di Rimini che ha così espresso la sua felicità: "Un artigiano del sogno che ha saputo interpretare e trasformare in realtà il sentimento più puro dei riminesi e non solo. Un profilo espressione di un talento cristallino, che con le proprie mani ha donato opere di straordinaria bellezza e poesia che hanno segnato la storia stessa della moto. Nel lavoro di Massimo Tamburini – ha proseguito il Sindaco Gnassi – si coglie il sentimento più vero della nostra comunità, interpretandone il carattere, i propri tratti più autentici e quella genialità che senza lustrini, artifici o palcoscenici eclatanti, è uno dei suoi tratti distintivi".

LA BIOGRAFIA

Ma chi è Massimo Tamburini? Il designer nasce il 28 Novembre 1943 a Rimini, dove vive i primi 11 anni all'interno di una numerosa famiglia di contadini. Nel 1954 a seguito della decisione del padre di lasciare la professione di contadino, per intraprendere una nuova attività nel settore dei trasporti, si trasferisce con la propria famiglia in zona Grotta Rossa in Rimini. Il padre, vedendo la grande passione di Massimo per le moto ed essendo anch'egli grande appassionato della meccanica, lo iscrive all'Istituto Tecnico Industriale di Rimini, dove però non porta a termine gli studi a causa problemi di salute (risoltosi poi in modo positivo negli anni a seguire).

Tamburini, consapevole dell'importanza della formazione scolastica ed amareggiato per quanto perso, si iscrive a diversi corsi di formazione professionale che ne amplificano la naturale predisposizione per tutto ciò che era inerente alla meccanica/tecnica. Al termine di questo percorso formativo, correva l'anno 1961, all'età di 18 anni intraprende in proprio l'attività nel settore termoidraulico con specializzazione nel settore del riscaldamento. Nello stesso anno sposa Pasquina e negli anni a seguire nascono i tre figli, Morena, Andrea e Simona.

Nel 1966, pur mantenendo sempre intatta la passione per le moto, ma altrettanto consapevole dell'importanza di un lavoro che potesse assicurare alla propria famiglia la giusta serenità, crea insieme a Giuseppe Morri e Valerio Bianchi la Società Idrotermica Bimota, società poi rivelatasi negli anni a seguire, sinonimo di qualità. Massimo nel proprio tempo libero, coltiva la sua passione per le moto e nel 1971 da libero sfogo alla creazione di una moto sportiva, ispirandosi alle moto sportive MV Agusta, alla cui guida vi era il Campione del Mondo Giacomo Agostini. Questo suo primo progetto, riceve consensi positivi dal pilota collaudatore della MV Agusta Angelo Bergamonti e da tutti gli addetti ai lavori.

Le motivazioni che portano poi Tamburini a cimentarsi nel settore motociclistico, furono paradossalmente legate ad un incidente occorsogli sul circuito di Misano che gli generò diverse fratture, mentre stava provando la sua nuova moto, una Honda CB 750 Four. Corre l'anno 1973, in quel periodo Tamburini sta allestendo la nuova sede della Idrotermica Bimota sita in Via Covignano, quando ancora dolorante per le fratture alle costole, propone a Morri di aprire un piccolo centro di progettazione telai e parti speciali da destinare alle moto Giapponesi, che a suo dire avevano un gran motore, ma a livello telaistico c'erano notevoli margini di miglioramento, certo di poterne migliorare il comportamento dinamico.

Il socio si rende subito disponibile e nello stesso anno viene costituita la Bimota Meccanica trasformata successivamente in Bimota S.p.a. nel 1980. Tamburini rimane azionista e Direttore Tecnico della Bimota sino al 1983, anno in cui decde di lasciare l'azienda per intraprendere nuove esperienze. Nel 1984 viene assunto dal Team Gallina, con l'incarico di sviluppare una moto GP500 per il pilota ex Campione del Mondo Franco Uncini. La moto è denominata TGA 500 Gp e successivamente nel mese di Luglio dello stesso anno, il Presidente della Cagiva (Claudio Castiglioni) commissiona a Tamburini in carico al Team Gallina, di sviluppare una 125 sportiva che avrebbe dovuto aprire un nuovo segmento di mercato per questa tipologia di moto.

Nello stesso anno, nel mese di Dicembre, viene presentata la nuova moto denominata Cagiva Aletta Oro 125 che ottiene un grande successo commerciale. Nel 1985, il Sig. Claudio Castiglioni propone a Roberto Gallina di acquistare il Centro di Progettazione a condizione che Tamburini rimanesse a dirigerlo. Dal 1985 al 31 Dicembre 2008, anno delle sue dimissioni volontarie, Tamburini ricopre varie cariche all'interno del Gruppo Cagiva, l'ultima delle quali fu Amministratore Delegato del Centro Ricerche.

In questo ultimo periodo durato 23 anni, Tamburini con le sue creazioni ha contribuito in modo determinante al successo commerciale, di immagine e sportivo di marchi come Cagiva, Ducati, MV Agusta, ricevendo diversi premi per il Design e l'innovazione tecnica dei suoi progetti. Inoltre ha vinto innumerevoli Campionati Nazionali e Campionati del Mondo, oltre che vedere alcune sue creazioni esposte nei più prestigiosi Musei di Arte Contemporanea del Mondo. Il "palmares" vede nei 35 anni di attività nel settore motociclistico per le moto progettate da Tamburini 18 Titoli Mondiali vinti, 20 Titoli Italiani e diversi altri titoli Internazionali. Con le sue moto hanno gareggiato 37 piloti.

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