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Milano, moto in trionfo!

Città paralizzata dal caos treni e dallo sciopero dei benzinai

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Se un tedesco facesse visita a Milano in queste ore, gli verrebbe la pelle d’oca e forte sarebbe la sua tentazione di spedirci fuori dall’Unione Europea. Ma per fortuna, resta tutto in famiglia, e nessuno s’accorge di nulla. Così, passa inosservata la paralisi della città dovuta a due fattori: il "blocco" informatico dei treni di Trenord e lo sciopero dei benzinai, che ha spinto a fare il pieno. Caos totale per i pendolari che utilizzano le ferrovie in Lombardia, con decine di migliaia di passeggeri bloccati a lungo alla stazione Cadorna di Milano, che collega il capoluogo con Como, Varese e Malpensa. La causa? Il malfunzionamento del nuovo sistema informatico di gestione dei turni dei 2.800 ferrovieri, diventato operativo domenica. Trenord parla di "situazione fortemente perturbata". Che significa? Mistero. Ai pendolari nessuna spiegazione, con ritardi gravissimi per andare in ufficio, per andare agli appuntamenti, o per l’università. Nell'orario di punta dei pendolari, è stata l’apocalisse.

Pare che il sistema informatico (dovrebbe gestire i turni dei ferrovieri, l'assegnazione dei servizi, la composizione dei treni) sia andato in tilt: molti treni si sono ritrovati senza il personale necessario e i convogli sono stati composti a prescindere da orari e destinazioni. Insomma, il delirio. "Non si può mettere in funzione un sistema operativo che disegna i turni di 2.800 ferrovieri testandolo direttamente sulla pelle dei pendolari - ha denunciato il Responsabile Trasporti di Legambiente Lombardia, Dario Balotta -. Quella dei turni è la parte più complessa della intera macchina ferroviaria ed era prevedibile che applicare un nuovo sistema senza prima averlo adeguatamente sperimentato avrebbe portato a questa difficile situazione".

In tutto questo, con le auto che hanno bloccato il traffico (anche per fare rifornimento, in vista dello sciopero dei benzinai), ne sono usciti vincenti solo le moto e gli scooter. Gli unici mezzi che, obiettivamente, hanno svolto il loro lavoro in modo onesto, senza creare disagi, tensioni, nevrosi, senza paralizzare la circolazione, senza portare le persone in ritardo agli appuntamenti. Il trionfo della moto e dello scooter, nonostante qualcuno tenda ad associare la mobilità moderna al treno e al mezzo pubblico: siamo sicuri che sia questo il sistema del futuro? Da Milano (che dovrebbe essere un modello per il resto del Paese), la risposta è no.

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