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Incidenti da alcol e droga: come saperne di più

Enrico Salvi: "Una nuova architettura di indagine che entro il 2015"

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Per prevenire serve conoscere. E se in Italia gli incidenti calano poco, è anche perché se ne sa poco. È vero: diminuiscono incidenti, morti e feriti sulle strade italiane. Il Rapporto Aci-Istat evidenzia, nel 2011 un calo, rispetto all’anno precedente, di sinistri (205.638; -2,7%), morti (3.860; -5,6%) e feriti (292.019; -3,5%), verbalizzati dalle Forze dell’Ordine. Ma l’Italia, neppure nel 2011, con un anno di ritardo, ha centrato l’obiettivo fissato dall’Unione Europea nel 2000: dimezzare i morti entro il 2010. E un motivo ci sarà: fra questi, il fatto che non si sa nulla sui sinistri dovuti ad alcol e droga.

Ma ecco la lieta novella. "Quest'anno - ha detto il Presidente dell’Istat, Enrico Giovannini - ha visto il consolidamento del modello organizzativo decentrato istituito con il protocollo di intesa nazionale ed è stata rafforzata la collaborazione con tutti gli organi di rilevazione territoriali. Su queste basi costruiremo una nuova architettura di indagine che entro il 2015 dovrà portare alla realizzazione di un sistema unico di acquisizione dei dati in accordo con il processo di digitalizzazione già avviato". Inoltre, il 12 novembre 2012, l’Istat ha istituito un gruppo di lavoro dedicato a rivedere il sistema di approvvigionamento dei dati, creando un nuovo modello di rilevazione. Così da sapere alcol e droga quanti morti fanno sulle strade italiane.

Prende vita infatti un Gruppo di lavoro interistituzionale con l’obiettivo di procedere alla "Ristrutturazione del modello di rilevazione Istat su incidenti stradali con lesioni a persone". È coordinato da Silvia Bruzzone, primo ricercatore dell’Istat, ed è composto da funzionari dell’Aci, con Lucia Pennisi, ingegneri del ministero dei Trasporti, funzionari della Polizia Stradale, ufficiali dei Carabinieri, della Polizia locale.

Così, finalmente, quei poltici i quali sostengono che il 2% di incidenti sia dovuto all’alcol dovranno ricredersi: avranno belle sorprese con cui confrontarsi, giacché secondo l’Organizzazione mondiale della sanità si viaggia su un 20-30% di incidenti provocati dall’ebbrezza.

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