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MotoGp 2012, Phillip Island: vince Stoner, ma Lorenzo è campione!

Pedrosa cade e spiana la strada a Jorge. Sesto sigillo in patria per Casey

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Casey Stoner e Jorge Lorenzo fanno festa, Dani Pedrosa deve fare mea culpa: potrebbe essere questo il riassunto del Gp d'Australia, che è risultato decisivo ai fini dell'assegnazione del titolo della MotoGp, che finisce per la seconda volta negli ultimi tre anni sulla bacheca dello spagnolo della Yamaha (è il quarto titolo nel Motomondiale, ne ha vinti due anche in 250).

La corsa del neo campione del mondo si è messa in discesa fin dalle primissime fasi, grazie al primo vero errore di questa stagione del rivale Pedrosa: Dani doveva provare il tutto per tutto e si era portato al comando nella prima tornata, all'inizio della seconda però è andato un po' largo alla curva 4, finendo sullo sporco e scivolando a terra, vedendo sfumare il sogno di continuare a lottare per il titolo fino alla gara conclusiva di Valencia.

E' anche vero però che per il pilota della Honda si è trattato del primo errore del campionato, pur essendo molto pesante, perchè è vero che a Misano era stato costretto a scattare dal fondo del gruppo, ma quella volta fu la sua squadra a sbagliare e poi Hector Barbera a stenderlo dopo poche curve.

A questo punto per Lorenzo è stato tutto facile: il maiorchino ha potuto prendere il suo ritmo, viaggiando solitario in seconda posizione e facendo da spettatore all'ennesimo trionfo di Casey Stoner sulla pista di casa, il sesta consecutivo. Anche l'australiano quindi è riuscito ad avere il suo giorno di gloria prima di appendere il casco al chiodo tra un paio di settimane.

Certamente Lorenzo non ha fatto nulla per provare a contrarstarlo, ma la sensazione è che le cose non sarebbero andate diversamente neanche se lo spagnolo ci avesse provato: il vantaggio del pilota della Honda era davvero troppo nella gara di casa.

Molto buona anche la prova di Cal Crutchlow, che ha conquistato il secondo podio della sua carriera in MotoGp, presentandosi solitario sul traguardo con 14" di ritardo dal vincitore, ma anche con 9" di vantaggio sul terzetto composto da Andrea Dovizioso, Alvaro Bautista e Stefan Bradl, che sono stati gli unici in grado di regalare un po' di spettacolo, duellando per il quarto posto dal primo giro fino alla bandiera a scacchi.

Settima e ottava le due Ducati: Valentino Rossi e Nicky Hayden hanno corso a braccetto, ma le Desmosedici non sono proprio riuscite a digerire il tracciato australiano, chiudendo con un passivo di quasi 40" nei confronti di Stoner. Un'eternità su una gara che è durata meno di 30 giri.

Dopo la grande performance di ieri in qualifica (nono tempo), Randy De Puniet si è dovuto arrendere nuovamente al compagno di squadra Aleix Espargaro tra le CRT: il duello tra le due ART-Aprilia del Team Aspar, che è valso il decimo posto finale, si è risolto in volata.

MotoGp - Phillip Island - Gara

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