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E-bike, un mondo da scoprire

Economiche e pratiche, sono disponibili in centinaia di modelli per tutte le esigenze

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Pedelec, e-bike, bici elettriche o, più correttamente, a pedalata assistita. Tanti nomi per un concetto solo: una bicicletta con motore elettrico che supporta la forza muscolare nella pedalata. Una soluzione semplice che consente di viaggiare senza affaticarsi e sudare, conservando tutti i vantaggi dei "cicli": facilità di guida, manutenzione semplice e assoluta assenza di emissioni e di problemi di parcheggio e di traffico.
Il tutto con listini d’acquisto accessibili (da 500 a oltre 3.000 euro secondo i modelli) e costi di esercizio irrisori che, di fatto, si riducono a circa 1 euro/100 km per il "rifornimento" di elettricità. Doti che hanno decretato il rapido successo delle e-bike con vendite annue superiori alle 30.000 unità e con tassi di crescita a tre cifre percentuali. Numeri da record che hanno indotto qualche analista a prevedere il sorpasso nelle vendite nei confronti dei modelli tradizionali intorno al 2020. Un successo che ha attirato sul mercato molti produttori che ormai in Italia sfiorano quota 100. Una moltitudine fatta di marchi storici del pedale, come Bianchi o Peugeot, di artigiani nati con nuovo millennio specializzandosi subito sulle "assistite", come Frisbee, e di innumerevoli importatori, in prevalenza di modelli cinesi adattati al mercato nazionale.

CITY BIKE E NON SOLO

Una varietà che si riflette con un’offerta amplissima per disegno e tipologia. A dominare il mercato sono le city bike nelle sue diverse configurazioni "uomo", "donna" e "unisex", fattore che non stupisce visto che il terreno ideale delle "assistite" è quello urbano. Un ambito nel quale sono a loro agio pure le bici pieghevoli, facili da riporre nel bagagliaio dell’auto o da trasportare sui mezzi pubblici per poi "aprirle" in pochi secondi per muoversi in centro. Ma non mancano modelli sportivi e mountain bike per chi ama le escursioni fuori città su strada o su sterrato. Il tutto con telai dalle più svariate forme, dal classico "doppio triangolo", ai "monotubo" e ai modelli dallo stile high tech, retrò o con insolite forme custom. Alcuni prodotti industrialmente e altri più raffinati fatti a mano con materiali leggeri, quali l’alluminio. Fattore che incide sul peso, che varia dai 15 kg delle pieghevoli più evolute ai quasi 30 kg degli esemplari più economici.

CON IL LITIO SI SUPERANO I 100 KM

Amplissima è pure la scelta di componenti, dove si può optare per modelli dotati o meno di forcelle con ammortizzatori, con o senza cambi di velocità, con pneumatici antiforatura o tradizionali, con catena a maglia in acciaio, a gomma o trasmissioni a cardano. Ma c’è ampia scelta anche tra impianto frenante tradizionale, quello con dischi o dotato di sistema idraulico o di rigenerazione delle batterie in frenata. Batterie che variano dalle economiche, ma pesanti e poco efficienti, varianti con tecnologia al piombo, ad accumulatori più evoluti a base di Nickel e Litio che sono più affidabili, sono privi o quasi di "effetto memoria" (cioè si scaricano meno se non utilizzate) e hanno una durata superiore (oltre i 1.000 cicli di ricarica completa per le Litio, contro i 400-600 delle Nikel e i 200-300 del Piombo).

A distinguerle è anche la possibilità o meno di estrarle dalla bici, opzione consigliabile in quanto consente di ricaricarla comodamente a casa lasciando la bicicletta nel box. Operazione che si può fare collegando direttamente il caricabatteria alla normale presa da 220 Volt senza il rischio di compromettere l’impianto elettrico di casa grazie alla potenza limitata dei caricabatteria forniti in dotazione. La durata del "rifornimento" completo varia, in base alla tecnologia impiegata e alla capacità della batteria, tra le 2-3 ore e le 6-8 ore, ma può ridursi a un’ora o poco più se l’accumulatore non è completamente scarico. Tempi che, nella pratica, corrispondono a un’energia sufficiente per garantire autonomie "assistite" dai 30 agli oltre 150 km.

IL LIMITE DI VELOCITÀ È DI 25 KM/H
I motori, oltre che per tecnologia, variano in base alla posizione (nel mozzo dei pedali o della ruota anteriore o posteriore). Comune a tutti i modelli è, viceversa, la potenza continuativa massima consentita dalla Legge che non deve superare i 250 Watt (ma può essere inferiore) e che deve attivarsi solo in concomitanza con la pedalata e interrompersi quando la velocità supera i 25 km/h. Regole che, se violate, sono sanzionate con multe carissime (possono superare i mille euro) e, in alcuni casi, con il sequestro della bicicletta. A essere differenti sono anche il sistema che rileva la pedalata e i programmi di gestione della potenza, che possono prevedere un solo o più livelli di assistenza selezionabili dal "ciclista elettrico".

EQUIPARATE ALLA BICI TRADIZIONALI

Equiparate dal Codice della Strada alle bici tradizionali, le e-bike devono sottostare alla stessa normativa che impone la presenza di dispositivi di segnalazione acustica (campanello) e visiva (luci e catarifrangenti), nonché un impianto frenante efficiente e l’obbligo di indossare il giubbotto o bretelle retroriflettenti ad alta visibilità quando si viaggia su strade extraurbane dopo il tramonto.
Come per i modelli a forza muscolare, non è necessaria la patente e si può accedere alle piste ciclabili e nelle zone a traffico limitato. Inoltre non è necessario immatricolare e targare i modelli, pagare il bollo, indossare il casco (che, però, è consigliabile) e sottoscrivere un’assicurazione. Quest’ultima è comunque raccomandabile per non rischiare di dovere sborsare somme cospicue in caso di incidenti che recano danno a persone o cose. La soluzione più comoda ed economica è spendere poche decine di euro per iscriversi a una delle associazioni aderenti alla Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) che forniscono un’assicurazione RC (Responsabilità civile) a soli 3 euro/anno. Per chi vuole tutelarsi da eventuali infortuni è disponibile pure una polizza contro gli infortuni (90 euro/anno per i soci Fiab).

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