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LC Fabrications by Jeremy Cupp

Il metallo si "trasforma"... in customizzazione

Moto - News: LC Fabrications by Jeremy Cupp

Sulle colline della Virginia (USA), c'è un'officina di un appassionato di special, Jeremy Cupp, meglio conosciuto se accostato al nome della sua piccola azienda, la LC Fabrications, che produce parti in metallo per Harley-Davidson Sportster e Triumph (soprattutto per le moderne Bonneville&Co.). Vere e proprie opere d'arte, frutto di ore di saldature, lucidature e tanto sudore. Attualmente sono sei le opere più belle e particolari realizzate da Jeremy: Outkast, Panster, TT Deluxe, BirninghamBee-liner, Bonnie e Chicken Salad, più un'altra già pronta che potete vedere in cover, moto della quale ancora devono essere diramate le specifiche tecniche.

OUTCAST

Iniziamo dalla Outcast, moto che originariamente era una Harley-Davidson Sportster del 1989. Un mezzo che prima di essere customizzato, come dice Jeremy, era "dannatamente lacerata". Costruita sotto i consigli di Tom Stevens (un locale appassionatissimo di Sportster) dell'Indipendent Cycle and Machine di Verona, in Virginia, è stata completamente rivista nel telaio e nelle sovrastrutture, visto che "pare che nessuno desideri più costruire moto dalla base". Da qui, è nato il progetto Outcast. Ha scavato tra i rifiuti dell'officina e ha tirato fuori il motore e la parte anteriore. Ha smontato il motore, la ruota posteriore e lo sterzo. Voleva una moto con la seduta bassissima, al limite, quindi ha lavorato sul telaio e sul forcellone posteriore, allungandolo all'inverosimile. Dopo aver costruito il serbatoio dell'olio, ricavato nel serbatoio della benzina, ha spostato tutti i tubi all'esterno di quest'ultimo per mostrare il meccanismo di funzionamento. Per il manubrio, ha cercato di fare qualcosa che fosse simile ad un "old panhead style". Ha volontariamente evitato parti pre-formate perché "volevo guardare una parte e vederne il frutto del sudore della mia fronte". Ci sono poi tante parti uniche sulla Outcast, come il parafango posteriore, le luci che vengono da una Ford Model A, i piedini della forcella di provenienza sospensioni per pick-up, la pedalina del cambio che proviene dalla canna del fucile di un MIG e il filtro dell'aria realizzato da dei rifiuti dei MIG. La sella è stata fatta con una vecchia coperta, le ruote sono state lucidate e dotate di un nuovo set di raggi. Poche le grafiche ed il colore è il gunmetale blue di una Ford Model A. Lo stemma sul serbatoio "da marinaio", l'ha trovato su internet.

PANSTER

Anche la Panster è nata da un'idea di Jeremy e Tom Stevens. Ha preso una coppia di cilindri che aveva il suo amico Trock e qualche pezzo di moto proveniente dalle drag race color oro e dopo aver vinto su eBay un'asta per una Ironhead del '73, ha tenuto le parti che gli servivano e venduto il resto. Ha pulito i cilindri, rifatto alcune filettature del motore e ha installato i cilindri stessi. Tom Stevens ha sistemato il volano e infine Jeremy ha installato delle panheads standard. "Più facile a dirsi che a farsi", commenta Jeremy. E' poi riuscito tramite numerose modifiche ad adattare le cams originali. I pistoni sono di provenienza shovel (da 3 7/16), ha solo riprofilato il cielo (più profondo) per dare spazio alle valvole. Il carburatore è un S&S ("E"), semplicemente perchè... l'ha preso a un buon prezzo. Le forme, si ispirano ad un vecchio poster che aveva in officina, da cui ha pensato di realizzare una moto in stile "Hot Rod". Qualcosa che fosse "vecchio". Le ruote sono da 21", adattate per inserire i freni, mentre i raggi sono dei Buchnan. La sella è di una bicicletta (Schwinn) trovata nella cantina della nonna. Tutto il resto della moto, l'ha fatto e creato nella sua officina. La Panster ha vinto all'ottavo Smoke Out Festival e nel 2009 l'Easyriders National Editors Choice.

TT DELUXE

L'idea della TT De Luxe è nata da una scrambler vista su eBay. Ha contattato un suo amico e gli ha chiesto di rimediargli una Triumph da rivedere. Il risultato è stata una Bonneville del 2006, nera, presa ad una asta e venduta perchè era stata trovata sulla strada, bruciata. Il prezzo? 300 dollari! L'inverno si avvicinava, era tempo di mettersi su un nuovo progetto: una moto moderna, affidabile ma sempre... fica! Aveva una base, ma non sapeva cosa costruirci intorno. Dopo una ricerca sulle moto europee nate tra i primi anni del 1900 e gli anni '30, si è fatto l'idea su cosa realizzare. Tanto per iniziare, una replica di una Triumph del 1910, soprattutto per il serbatoio, il frontale, il cavalletto centrale e il manubrio. Ha rivisto il telaio per adattarsi all'"European Style" che si era preposto, incluso il "forcellone", adattato per inserire un freno a tamburo (da lui realizzato). Non contento, si è messo a lavorare l'alluminio per realizzare diverse parti. Un sabato mattina si è svegliato e ha adattato un paraspruzzi posteriore e una sella rubati ad una bicicletta; la sera ha ricambiato idea, ha preso della lamiera e ha creato il codone in stile cafè racer del 1900... Lo scarico, se così possiamo chiamarlo, è un 2in1. Ha contattato Dave Cook (un altro famoso customizer) e si è fatto fare il più bel set di leve che mai avesse potuto costruire! La verniciatura l'ha effettuata "panando" le parti e il logo sul serbatoio è quello delle Triumph costruite tra il 1900 e il 1914. Il "3", perchè è la sua terza creazione. L'impianto elettrico è poi stato un bel grattacapo. "Un motore moderno, con tutte le leggi sulle emissioni e le stronzate sulla sicurezza ha un diagramma che sembra quello di un piatto di spaghetti", dice Jeremy. E' stato 30 ore circa a guardare e studiare il diagramma originale, per scoprire parti inutili e si è inventato uno schema per allestire la moto. Ha costruito un impianto elettrico con solo ciò che gli serviva. "Niente avvisatore acustico, nessun regolatore di tensione, niente sonde per le emissioni o cazzate sulla sicurezza, solo cavi per due buone vecchie candele, batteria e luci!". La TT Deluxe ha colto il sesto posto all'AMD 2009 World Championship, ha vinto il nono Smoke Out Festival e ha vinto l'Easyriders National VQ Award.

BIRMINGHAM BEE-LINER
Questa moto doveva nascere in principio come un qualcosa di semplice da guidare tutti i giorni, ma come vedete... non lo è. Shane Ramey ha contattato Jeremy Cupp per farsi fare una moto "hard tail", poi ne è uscita la Birmingham Bee-Liner. Le ruote sono della Warp 9 di colore rosso, mentre i pneumatici vengono da una Honda da cross. Un suo amico, Dan Doughton, gli ha poi regalato una Triumph OIF del '73, l'ossatura del progetto. I due hanno rimosso ciò che non serviva e l'hanno abbassata a 3 inches da terra, nonostante la ruota anteriore da 21". Jeremy ha realizzato l'anteriore e ha utilizzato una sospensione Fox Vanilla R. I due volevano mantenere il serbatoio della benzina, quindi hanno installato il serbatoio dell'olio all'interno di questo, tutto per ospitare appena 1,5 galloni di benzina, alimentati da un carburatore Mikuni. La leva del cambio è stata spostata sulla sinistra (un "jockey shift") e sono stati modificati gli altri comandi per avere una frizione a pedale. Alcuni pezzi del paraspruzzi posteriore e del manubrio sono stati presi (e modificati) dal... tavolo da lavoro! Le luci provengono dalla mountain bike di Jeremy che era ferma nel garage da 15 anni. Gli scarichi hanno forme "a serpente" e donano una nuova "voce" alla moto. Il freno posteriore è di una Honda CR250R. Il motore, usato, è di una BSA A65T del '67 preso ad un mercatino. Gli stabilizzatori al manubrio sono stati presi dai rubinetti della vasca da bagno della nonna... I due sono diventati amici ed ora Shane lavora alla LC Fabrications. La Bee-liner è giunta 14esima nel 2009 all'AMD World Championship e ha vinto la 10° edizione dello Smoke Out Festival.

BONNIE

La Bonnie era nata con l'idea di... acquistare una Bonneville, restaurarla e venderla per guadagnarci. La moto era stata tamponata ed era caduta e l'idea era quella di sistemare il forcellone, il parafango, la sella e ridipingerla. Jeremy ci è poi salito sopra e... se ne è innamorato. L'ha guidata per un anno, raccogliendo una lista di futuri acquirenti, ma, la moto gli è piaciuta troppo. Mentre attendeva la ricostruzione di un motore per un altro progetto, ha deciso di metterci mano, per vedere cosa poteva uscirne. Ha tolto il forcellone e la parte posteriore e ha saldato dei pezzi insieme, creando una "moto laboratorio", per sperimentare. Per costruire i pezzi ha utilizzato le parti che aveva rimosso, tutto per spendere il meno soldi possibile. Il frontale è di una Suzuki GSX-R del 2003, e le piastre di sterzo le ha realizzate lui. Non aveva bisogno del doppio disco e quindi ha rimosso tutto il superfluo e ha poi accorciato il passo della moto. Il manubrio è di una moto da enduro, mentre le manopole provengono da... una scatola che era sotto il suo banco di lavoro. I mozzi sono originali e sono stati dipinti in nero sui quali sono stati montati dei raggi Buchanan. I pneumatici sono degli Avon. Dischi e pinze sono originali, anche se ha dovuto faticare per adattarli. Pedane e comandi ai piedi sono originali, mentre le leve al manubrio vengono da una Yamaha R1. I collettori sono originali e la parte finale è stata riadattata per entrare... in uno scarico di provenienza Harley-Davidson. La sella l'ha pagata 20 dollari in un magazzino, l'ha rivista e l'ha rivestita con della pelle. La lucina posteriore l'ha recuperata tra le sue cianfrusaglie e il paraspruzzi è il passaruota di una vecchia Chevrolet. Il serbatoio è originale, ma risagomato e la verniciatura è sullo stile delle Triumph del 1949. La verniciatura del telaio è stata invece curata da Adam della Shickel Corp. di Bridgewater VA. L'impianto elettrico è la versione evoluta di quello usato per la TT Deluxe.

CHICKEN SALAD

La base di questa "Insalata di pollo" viene da Bruce Walker Junior, amico di Jeremy, ed è una Yamaha XS 650, mezzo con 31 anni di carriera sulle spalle. Un giorno Bruce si reca dall'amico, fa uscire la moto dal furgone ed esclama: "Amico, questa it's just a fu*king Yamaha" – lo lasciamo nella lingua originale che rende di più... N.d.R.) e l'ha donata per la "causa". La Panster era pronta ed era su eBay, ma non si era visto nessun compratore, e così Jeremy ha pensato di fare qualche soldo veloce con questa nuova realizzazione. Mentre smontava la XS, la Panster è stata venduta ad un ragazzo in Germania: erano entrati soldi! Motore e ruote intanto erano pronte, e così Jeremy si è concentrato sul resto. Il telaio ha visto la rimozione della parte posteriore, mentre l'anteriore non è stato toccato. La ruota anteriore... è finita dietro. Il disco ha poi avuto anche la funzione di corona. Il disco anteriore è invece stato sostituito con quello di una Yamaha XS1100 (incluse la pinza freno). Le piastre di sterzo sono state rifatte da un pezzo di alluminio. Sotto quella superiore ha fatto passare il manubrio e l'ha fissato, eliminando i risers. Il serbatoio è di provenienza Honda CL360, rifatto e tagliato. La sella viene da un pezzo del paraspruzzi posteriore e la coda l'ha costruita e saldata da un foglio di alluminio. Su questo ha poi installato delle luci a LED. Il motore è stato aumentato di cilindrata (750 cc) con un kit ed è "sfamato" grazie ad un carburatore Mikuni da 36 mm. Tutto il resto delle parti, catene, guide, sono state rifatte per ottenere il massimo alla vista. Il colore è stato scelto da una carrozzeria locale, o meglio, era la rimanenza di un altro lavoro, ma si accostava perfettamente alle ruote nere. Tutti gli altri dettagli sono usciti... dalla testa di Jeremy. Alla fine Jeremy Cupp l'ha chiamata Chicken Salad, l'esatta spiegazione di come era questa moto. Che dire, non male per... "a fu*kin Yamaha"!


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