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Amarcord: "When Playboys Ruled the World"

Un documentario su Barry Sheene e James Hunt. Due vite a tutto gas!

Moto - News: Amarcord:

Facciamo un salto negli anni '70. Erano gli anni degli attentati terroristici in Irlanda del Nord, di quando morirono Jimi Hendrix (1970) e Jim Morrison (1971), della nascita del 4004 (il primo microprocessore realizzato dalla Intel), della morte di Bruce Lee (1973), del ritiro delle truppe statunitensi dal Vietnam, dello scandalo di Watergate (1974), dello scoppio della guerra civile in Libano, della fine di quella del Vietnam e della morte di Francisco Franco (1975), della morte di Mao e del Concorde (1976), della morte di Elvis Presley e dei primi "viaggi" spaziali con le sonde Voyager1-2 (1977), di The Wall dei Pink Floyd (1979)... mentre in Italia era il periodo degli scontri politici, dell'"austerity", del terremo del Friuli, del Carosello, del sequestro Moro... ma c'è dell'altro.

Negli sporti motoristici si avviò un processo di affermazione del Motociclismo e dell'Automobilismo su pista. Nelle moto era il periodo di Giacomo Agostini, Phil Read, Barry Sheene, Kenny Roberts, Mario Lega, Johnny Ceccotto, Walter Villa, Takazumi Katayama, Steve Baker, Jarno Saarinen... Nelle auto (Formula 1) c'erano Gilles Villeneueve, Riccardo Paletti, Karl-Jochen Rindt, John Young Stewart, Emerson Fittipaldi, Andreas Nikolaus Lauda, James Simon Wallis Hunt, Mario Gabrielle Andretti, Jody David Scheckter...

Erano anni "diversi", con piloti "diversi", abitudini differenti, modalità ed approccio quasi opposte a quelle di oggi. La preparazione fisica non era curata come quella odierna, si mangiava un po' ciò che si voleva, si fumava (non solo tabacco...) e ci si ubriacava, soprattutto la sera prima della gara... e poi c'erano le donne, attratte dal mito del pilota, dal successo di questo, che vuoi per gli anni di "libertà", vuoi per il "desiderio di lasciarsi andare", avevano un contatto un po' più... libertino. C'erano piloti che correvano con addosso una bella postsbornia... insomma, come nel titolo, era un periodo... "Quando i playboy dettavano le regole del Mondo", perchè i "playboy", erano i piloti che facevano ciò che gli pareva, senza limiti, con l'idea di vivere la vita a tutto gas, al massimo, senza paura della morte!

Tutto questo, per mostrarvi un documentario realizzato dalla ITV Sports, dal nome "When Playboys Ruled the World", un cortometraggio dedicato a due piloti simbolo delle due categorie di cui abbiamo parlato: Barry Sheene per il motociclismo e James Hunt per l'automobilismo. Il documentario parla naturalmente degli anni '70 ed è ricchissimo di immagini di repertorio, interviste, spaccati di vita dei due, della loro famiglia e dei loro amici. Non mancano poi importanti testimonianze, come quelle di Stephanie Sheene (moglie di Sheene), David Hunt (fratello di Hunt, anch'egli pilota), Sir Stirling Moss pilota che nel documentario così sintetizza lo sport automobilistico: "Ai miei tempi, quando la gara era finita, andavamo a sballarci e a rimorchiare le ragazze. Oggi vanno via e ringraziano la Vodafone!", Max Mosley (ex Presidente della FIA), Murray Walker (commentatore di F1), Max Clifford (agente), Kelvin MacKenzie (giornalista), Gerard Berger (pilota F1)...

James Simon Wallis Hunt nacque il 29 agosto 1947, in Inghilterra e vinse il Mondiale di F1 nel 1976. Era soprannominato "Hunt the Shunt", per via dei suoi numerosi incidenti. Un ribelle, un rissoso; soffriva di alcolismo e depressione e come sentirete dalle testimonianze del video, era nervoso, tanto da rimettere prima e a volte anche durante la gara... tanto, a volte, da ricorrere alla violenza con i commissari che cercavano di calmarlo. Memorabile infatti, il suo pugno ad un commissario che cercava di quietarlo dopo esser uscito di pista. Morì il 15 giugno 1993 all'età di 45 anni per un infarto. Era un playboy, e così diceva: "Il sesso, è la colazione dei campioni", tanto da avere una toppa con tale dicitura sulla sua tuta, cucita all'altezza del pettorale sinistro.

Barry Stephen Frank Sheene nacque a Londra l'11 settembre 1950 e fu due volte Campione del Mondo nella Classe 500 nel 1976 e nel 1977. Anch'egli era un ribelle, un giocherellone ed allo stesso tempo aveva, per l'epoca, la "lingua lunga"; non si faceva problemi a parlare di sicurezza nei circuiti e combatté per questo. Era bello, affascinante, simpatico ed era manager di se stesso per quanto riguardava la sua personale gestione economica. Una sorta di Valentino Rossi dell'epoca, se mi passate il paragone, tanto che grazie a questo, alla sua "autopromozione", divenne ricco, non solo per i successi sportivi. E poi ci sapeva fare con i media, sapeva relazionarsi correttamente. Ma Sheene, era soprattutto un playboy, cosa di cui fece la sua ragione di vita. Lui era "sex drug and rock n' roll", vinceva e, ancora sulla moto, era contornato di belle ragazze che gli portavano lo champagne, accompagnato da una sigaretta. Nel '75 poi, incontrò la "Pet of the Month" di Penthouse, la bellissima Stephanie McLean, con la quale si sposò nel 1984 ed ebbe due figli. Morì il 10 marzo 2003 per un cancro all'esofago e allo stomaco.

Ma prima di lasciarvi al video (mi raccomando, preparate patatine, pop-corn e qualche birra fresca!), vi proponiamo due parole di qualcuno che quell'epoca l'ha vissuta. Abbiamo raggiunto al telefono l'amico, Campione del Mondo della Classe 250 nel 1977, Mario Lega (che ringraziamo), che ci ha raccontato un aneddoto per ognuno dei due piloti. "James Hunt lo incrociai a Madrid, eravamo nell'albergo dell'aeroporto. Si facevano due chiacchiere con Lauda, Ronnie Peterson... ah, tra l'altro, quando mi presentarono come Campione del Mondo a Ronnie, scherzando mi guardò serio e disse: "Ah, solo con due ruote?". Beh, c'era una ragazza lì, bellissima, ancora oggi me la ricordo. La guardavamo, facevamo i nostri commenti, quando ad un certo punto si aprirono le porte dell'ascensore. Uscì James Hunt, rigorosamente scalzo, la guardò, la prese sotto braccio e se la portò via. Alla fine del giro, era l'unico che... aveva un'attività sessuale intesa – Mario ride, anche perché non ha usato proprio questi termini.

"Di Barry mi ricordo bene soprattutto Stefy, bellissima. Prima di avere una relazione con lei faceva la corte a tutte, dalla donna delle pulizie dell'albergo, alla principessa tutta ingioiellata. Era un donnaiolo, un playboy. All'epoca sai, lo eravamo un po' tutti, si era giovani, qualcuno famoso... ma lui era un gradino sopra. E poi era un ribelle, faceva come gli pareva, beveva, fumava... Sheene era uno 'dei grandi', viaggiava in aereo, girava in Rolls, ma era uno di noi. Adorava stare con noi e fare le sfide. Ricordo che adorava scherzare con Gianfranco Bonera. Si sfidavano a fare i piegamenti sulle braccia, ed una sera Barry lanciò la supersfida: sai, lui era un indomito fumatore. Guardò Gianfranco, mise un accendino per terra e con un solo braccio effettuò il piegamento, prendendo l'accendino tra le labbra. Poi toccò a Bonera, ma il figlio di una buona donna mise l'accendino più spostato, così Franco si abbassò e cappottò, ritrovandosi sulla schiena! Rimanemmo per un'ora a ridere con loro, Lucchinelli, Nieto... altri tempi".

Esatto, erano altri tempi, tempi in cui i Playboy, dettavano le regole del Mondo...

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