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Lampione intelligente: utopia?

In teoria, il sistema per la luce intelligente sulle strade c'è già: la vedremo mai?

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Mancanza di adeguata luce artificiale: ecco uno dei più grossi guai di chi va in moto dopo il tramonto. Sì, perché le buche scompaiono, le voragini quasi, i tombini si nascondono. E in caso di incidente, vallo a spiegare al Comune che deve risarcirti per il pessimo stato della strada e dell’illuminazione: come minimo, ti rispondono che dovevi procedere con molta più prudenza. A passo di lumaca, come sui tricicli dei bimbi. Però, in teoria, un sistema intelligente che gradua l'illuminazione stradale in funzione del traffico differenziando i flussi luminosi a seconda delle zone, dell'orario, della luce solare, già c’è: utilizza la rete elettrica presente sul territorio.

Il nome del sistema è Minos ed è prodotto dall’italiana Umpi (ricerca e sviluppo di soluzioni di efficienza e di ottimizzazione). Così, il Comune può sfruttare al meglio le infrastrutture del territorio risparmiando risorse. E migliorando la sicurezza stradale. Consumi giù del 30%, meno spese di manutenzione del 35% (stando al Produttore).

In Spagna sono appena nate istallazioni che usano il sistema Minos, in Europa siamo a 30 città per un totale di 16.000 lampioni intelligenti. E in Italia? I Comuni sono straordinariamente reattivi nel recepire tecnologie atte a controllare i guidatori (autovelox in primis): macchinette mangia-soldi per ripianare in fretta i debiti delle amministrazioni. Non altrettanto, se si tratta di adottare sistemi intelligenti a favore della sicurezza, e che poi potranno dare risultati anche in termini di risparmio a lunga scadenza.

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