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Parliamone… o meglio. Prima guardiamo insieme le foto e poi parliamo.
La Ducati ha finalmente rilasciato proprio oggi le immagini senza veli della sua moto più desiderata del momento, la 1199 Panigale, che lo scorso mese abbiamo provato a fondo ad Abu Dhabi.
Finalmente siamo in grado, quindi, di studiare a fondo la completezza del progetto bolognese, che si scopre nei suoi particolari più reconditi.
Guardando le foto della Panigale senza carena si comprende da vicino quanto sia complessa e innovativa la ciclistica di questa moto, e viene da pensare ai virtuosismi di calcolo che i giovani ingegneri di Borgo Panigale hanno dovuto compiere per far stare tutti questi pezzi insieme, in uno spazio così ridotto e usando così poco materiale.
SUPERQUADRO: IL MOTORE CHE FA IL DOPPIO LAVORO
Guardate il motore e immaginate la moto in movimento, pensando a ciò che la sua "pelle in alluminio" deve subire. Non solo deve contenere all’interno due pistoni larghi come un boccale da litro, che pompano newton metri a manetta sui supporti di banco, ma deve anche tenere a bada le botte che gli arrivano dal resto della moto. Guardate il telaio, è attaccato ad un pezzettino di ogni testata e quindi tutto ciò che viene trasmesso dal telaio alle teste, deve essere annullato in modo che al motore non venga passato nessun fastidio. E pensate al gruppo termico posteriore, che deve non solo reggere anche il peso di pilota e malcapitato passeggero, ma deve subirsi l’ulteriore fastidio di quell’ammortizzatore laterale che spinge e tira cercando di torcere il cilindro… Insomma… questo motore deve avere davvero un gran daffare per far andare la Panigale e, visto come va la moto, non possiamo dire che non esegua il suo doppio lavoro con grande dedizione e profitto.
MA PERCHE’?
Una domanda però ci gira per la testa fin da quando la Ducati all’Eicma ci consegnò la prima cartella stampa della Panigale. E le foto della moto spogliata dove erano?
Visto l’imponente lavoro di teasing che la Ducati ha fatto su questa moto, facendo vedere prima il motore Superquadro, poi piccoli particolari della moto, che è stata davvero svelata "a rate", potrebbe venire in mente che questo è solo l’ultimo anello della catena mediatica cucita da Ducati per mantenere alta l’attenzione sulla moto.
Se è così complimenti a Ducati, anche se ci permettiamo di pensare che una moto così non ha bisogno di essere sostenuta, e anche noi in maniera autonoma siamo andati avanti a parlarne approfondendo tutte le tematiche, senza dimenticare quella del Design.
Quando poi siamo andati ad Abu Dhabi a provare la moto, ci aspettavamo che, come di consueto, ci sarebbe stata una moto smontata e che ci avrebbero consegnato finalmente le immagini della Panigale ignuda per scrutarla per bene. Anche lì, invece, nulla.
Dimenticanza? Poco credibile per un’azienda così attenta ai dettagli. Più probabilmente possiamo ipotizzare che la 1199 Panigale S che abbiamo provato allo Yas Marina, fosse una versione di preserie e che, per evitare di divulgare immagini di moto con particolari non ancora definitivi al 100% è stato preferito non mostrare la 1199 sotto alle carenature, fino all'ingresso in produzione.
Comunque sia, tutto ciò importa ben poco, visto che la moto è pronta per le prime consegne per i fortunati che se ne metteranno un esemplare in garage e potranno studiarsela per bene in tutti i suoi dettagli più reconditi.
