Tu sei qui

Pedaggio "free flow" per il futuro delle Autostrade?

La tecnologia potrebbe eliminare le barriere fisiche nei tratti a pagamento

Moto - News: Pedaggio

Applicare il pedaggio free flow, ossia in modalità elettronica, senza barriere e con un flusso continuo, su Pedemontana, Brebemi (Brescia-Bergamo-Milano) e Tem (Tangenziali esterne Milano) entro il 2015 e su tutta la rete entro il 2018: questa è la richiesta dell'assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Lombardia, Raffaele Cattaneo, espressa durante il suo intervento al convegno "I sistemi innovativi di pedaggio free flow", organizzato da Concessioni autostradali lombarde (Cal). Gli ha fatto eco l’amministratore delegato Cal, Antonio Rognoni, che punta a "realizzare un'area test per la sperimentazione del sistema free flow nella zona nord e nord-est di Milano, lungo le autostrade nazionali e regionali in corso d’opera in Lombardia".

QUATTRO OBIETTIVI E UN PROBLEMA

Col free flow, si migliora la sicurezza perché togliere barriere e caselli riduce l'incidentalità. Inoltre, minimizza il consumo di suolo: questo sistema permette di risparmiare 20.000 metri quadri di suolo nella costruzione degli svincoli, con un risparmio medio di due milioni a entrata/uscita, condiderando soltanto i mancati espropri. E riduce le code che si creano alle barriere e di riflesso l'inquinamento. In più, incentiva forme più eque e sostenibili di tariffazione: negli orari di maggior traffico, il pedaggio potrebbe essere più caro; e viceversa. Il gestore, tuttavia, dovrebbe avere la sicurezza che l’utente paghi il pedaggio, attraverso la preventiva registrazione nel sistema free flow della targa, oppure tramite un apparecchio elettronico simile al Telepass.

ANAS PRONTA

La stessa Anas, se il Governo darà l’ok all'introduzione del pedaggio sulle sue autostrade, è pronta a installare dispositivi di questo tipo sulla sua rete. Un po’ sulla scia di quanto accaduto in Austria, Irlanda, Cile e Repubblica Ceca.

Articoli che potrebbero interessarti