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MotoGP 2012: parla Casey Stoner

"Quest'anno lotterò per vincere ancora. La 1000 è come la 800"

Moto - News: MotoGP 2012: parla Casey Stoner
Casey Stoner , non dobbiamo aggiungere molto, se non il fatto che sia un Campione come pochi. Alla sua prima stagione in Repsol Honda ha vinto il Mondiale, e quest'anno, per il 2012, l'intenzione è quella di ripetersi naturalmente. E' salito sul podio ad ogni gara (ad eccezione del GP di Spagna), su 17 totali, e conquistando ben 12 pole position, delle quali 11 che si sono coronate con una vittoria. Come non ricordare poi, la gara a Phillip Island dove ha conquistato la quinta in quella location, quando ha vinto il Mondiale, e tra l'altro nel giorno del suo compleanno, il 26 settembre.

Ha poi iniziato la stagione 2012 nel migliore dei modi: a Sepang, infatti, ha firmato i migliori tempi rispetto agli altri rider (31 gennaio – 2 febbraio), per poi tornare a Lausanne, in Svizzera, dove la moglie Adriana ha partorito la piccola Alessandra Maria Stoner. Insomma un periodo fortunato per l'australiano, ed a breve tornerà a Sepand per la seconda sessione di test. Sentiamo cosa ha da dire il due volte Campione del Mondo MotoGP.

Ci dici la differenza tra le 1.000 e le 800, in entrata di curva, a meta, ed in uscita?
"Beh, penso che la differenza non sia abissale, ma con la nostra Honda abbiamo migliorato la stabilità in frenata. Cambiano forse le misure dell'interasse, e quando freno, c'è un po' più di stabilità in ingresso. Il posteriore non saltella molto, quindi ora si può frenare ancora di più di prima. In sostanza, si può ritardare leggermente la frenata. Direi che comunque l'ingresso in curva è lo stesso, e da quel punto in poi, tutto è molto simile. Il peso della moto è il medesimo, ecco perchè il comportamento della moto è molto similare, se non come quello della 800".

Il peso è lo stesso?
"Ora siamo scesi di quattro chili, ma poi hanno deciso di aggiungerli. La moto era stata disegnata e progettata così, e poi 'Ah si, ci aggiungiamo quattro chili'. Non credo sia il modo corretto di agire. E spero che le Case lotteranno per questo, perchè non è giusto fare le regole e poi cambiarle all'ultimo quanto le moto sono già sviluppate. Penso che comunque questi quattro chili, non cambino il comportamento della moto. Se fossero stati 20 sì, si sarebbe sentita la differenza. Così è simile alla 800, l'unica cosa che cambia è il feeling con il telaio. Come ho detto, abbiamo fatto passi da gigante in questo. Solo per l'uscita di curva, ora siamo in grado di usare la potenza molto meglio, con una coppia superiore per il motore e con più controllo su quest'ultimo, perchè più 'pieno' e privo di picchi. E poi c'è molta più trazione, perchè con più controllo e più coppia, ti porta fuori dalla curva molto prima che inizia a girare a vuoto la ruota".

Riesci ad essere meno preciso con la 1000 e filare via prima?
"Direi di no. Forse si ma, giusto perchè avendo più coppia, devi spigolare di più e poi spalancare a moto dritta. Ma già la 800 aveva molta potenza, soprattutto alla fine quando già avevano raggiunto uno sviluppo molto alto. La ruota gira a vuoto tutto il tempo, quindi direi no. Penso che si debbano guidare alla stessa maniera, cercando di fare strada in maniera molto accurata, e tutti sono molto più delicati ora".

Se fai un errore, perdona meno della 800?
"No, penso siano molto simili. Con la 800 forse, avevi un po' più di velocità in curva. La 1000 ovviamente, soprattutto nei circuiti piccoli con le marce corte, non fai altro che impennare, quindi devi riflettere su questo. Quindi girano con più difficoltà, e tendi a mantenere il gas un pochino più aperto a metà curva. Ma in ogni caso, puoi guidarle come le 800. Guardavo le linee che seguono gli altri e tutti in uscita lasciano strisce nere sull'asfalto. Tutti usano l'intera pista, invece io ne uso sempre meno, perchè riesco a sfruttare meglio la coppia superiore. Ma comunque, ripeto, puoi guidarle alla stessa maniera".

Hai detto che avere un bambino, darà più senso alla tua vita. Quando sei arrivato a realizzare ciò?
"Direi quattro anni fa. Ho sempre pensato che c'è qualcosa di più del fare le gare per tutta la vita. Quando ho capito che quello sarebbe stato il mio futuro, ho realizzato che c'erano altre cose da fare al di fuori delle gare. E cerco di passare più tempo con i miei amici. E poi cerco di godermi le cose che ho perso, perchè una stagione di campionato non ti permette di fare ciò. E tutti i miei amici gareggiano in altri campionati, quindi siamo sempre impegnati nei week-end opposti, e non riusciamo mai a stare insieme. E mi mancano queste cose e impari ad apprezzare il tempo che poi passi insieme con loro, cercando di passarne il più possibile".

Hai vinto un titolo prima. E' più difficile vincere un titolo o difenderlo?
"Penso che non ci sia da difendere nessun titolo. Non inizi la stagione con dei punti di vantaggio. Quindi non credo ci sia da difendere un titolo. Penso solo che hai un numero diverso sulla tua moto, se lo vuoi, ma tutti iniziano nuovamente da zero. Soprattutto quest'anno, passeremo dalle 800 alle 1000, quindi non c'è nulla di simile vicino all'anno scorso, ad eccezione delle stesse gomme, e facciamo lo stesso campionato, anche se completamente diverso, visto il cambio di categoria. Quindi non penso che inizi una stagione con l'idea di difendere il titolo. Penso che gareggi per vincerne un altro".

L'anno dopo che hai visto il campionato hai avuto diversi problemi che hanno reso il mantenimento del numero uno più difficile.
"Penso che non abbiamo iniziato alla grande con la moto, la 2008 dico. Abbiamo sofferto molto all'inizio della stagione. Abbiamo avuto diversi problemi, come alla tensione della catena. Tutte piccole cose, come fermare l'allentamento della catena e altro... Abbiamo avuto problemi all'Estoril, poi è arrivato un nuovo motore a Le Mans. Quando la moto era ok, ho iniziato ad avere problemi al polso, ma tutti si ricordano solo che persi il titolo. Direi che comunque si è lottato, nonostante la pessima annata. Ma penso di aver dimostrato di aver avuto ogni diritto di vincere il campionato. Le cose non andarono bene. Lo stesso nel 2009. Eravamo primi quando ho avuto problemi alimentari. Solo nel 2010 non ho avuto scuse. Non avevo la moto, non avevo l'equipaggiamento e non eravamo organizzati. Abbiamo fatto degli errori. Spinto troppo in punti dove non avremmo dovuto. E le cose non sono andate bene. Ma abbiamo dimostrato alla fine del campionato che avevamo le carte, e che è stata una fantastica partnership tra me ed il team, dimostrando che potevamo farcela ancora".

Wayne Rainey disse che con tutto quello che ha passato nei campionati per vincere, non c'era spazio per un secondo posto.
"Penso che quest'anno il campionato stia cambiando parecchio. Lo vedo in una maniera differente, simile a come lo vedeva Wayne. Lui era il riferimento quindi non doveva andare 'a caccia', ma credo ci sia sempre spazio per vincere più gare durante la stagione, ci sono sempre obiettivi che devi prefissarti. Di certo non mi piace la direzione che si sta prendendo ora, ma allo stesso tempo ho sempre degli obbiettivi".

Uno dei suoi problemi era che vincendo così spesso, non c'erano sviluppi sulla sua moto. Non sembra che sia così con la Honda.
"Questo team, tutto, ogni input che do, vedi che li motiva e cercano di migliorare. Con Honda, vedi che loro vogliono solo che migliorare, punto. Non vogliono stare fermi. L'anno scorso non c'era molto da fare, ma ora che ci sono le 1000, ci sono tante cose su cui lavorare, e loro lo fanno".


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