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Confindustria Ancma: "Serve un'inversione di tendenza"

Assicurazioni e infrastrutture i punti chiave per rilanciare il settore

Moto - News: Confindustria Ancma: "Serve un'inversione di tendenza"

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Il 2011 è stato, per il mercato delle due ruote, un anno impegnativo e complesso che impone delle riflessioni importanti, ma anche stimolante perché non si può non reagire a questa situazione e cercare soluzioni concrete. Infatti, a dispetto di numeri che raccontano una flessione del -17% veicoli immatricolati, la voglia di moto rimane e si fa sentire.
Una passione testimoniata dai numeri dell’ultima edizione del salone del motociclo (con 534.000 visitatori, 54.462 operatori, 1462 marchi ha segnato il +30%) e soprattutto dal mercato dell’usato che resta in territorio positivo con un +2,5% e un rapporto con il nuovo che è passato da 190 passaggi di proprietà ogni 100 veicoli nuovi venduti, nel 2010, a 230 nel 2011.
"Basterebbe convincere il 30% di chi si rivolge al mercato dell’usato a passare al nuovo per tornare ai numeri pre-crisi" afferma Claudio De Viti, direttore del settore moto di Confindustria ANCMA.
A determinare la crisi del mercato delle due ruote è, ovviamente, la situazione economica generale, impieghi precari e una diminuita fiducia di imprese e famiglie.
Nel 2011 sono stati 255.058 i veicoli immatricolati con cilindrata superiore ai 50cc. Di questi gli scooter sono 172.030, pari al -18,8%; le moto invece 82.963, per un -11,4%. Sono diminuite anche le immatricolazioni di "cinquantini", 71.227 mezzi, dunque -17,1%. Complessivamente il mercato si è fermato a 326.220 veicoli e rispetto all’anno precedente il settore ha perso oltre 66.000 clienti. Un arresto che ha inevitabilmente influenzato anche il mercato degli accessori; i caschi ad esempio hanno perso il -7,1% in valore (il -9,2% se si parla di unità vendute)
"Senza un’inversione di tendenza della situazione economica generale è difficile fare previsioni sul mercato delle 2 ruote, per i prossimi mesi" - dichiara Corrado Capelli, presidente di Confindustria ANCMA – "Certo è che se si favorissero le condizioni di credito al consumo e si riducessero le tariffe assicurative,l’intero settore ne gioverebbe."

La proposta di Confindustria Ancma per risollevare una situazione tanto complessa si concentra su 2 aspetti: le assicurazioni e le infrastrutture.
Interventi come l’estensione della classe bonus-malus più favorevole all’interno della famiglia (sia per le 2 che le 4 ruote), garantire la trasparenza delle tariffe, introdurre la tecnologia GPS/black box per evitare truffe, sono alcune delle idee per aiutare in modo tangibile le famiglie.
Le infrastrutture poi, sono da sempre un punto debole del nostro paese. Lo stato delle strade, la scarsa manutenzione, la presenza di ostacoli fissi e un arredo urbano inadeguato sono spesso causa di incidenti e conseguenti costi che ne derivano.
Mai come ora poi, che grande attenzione è rivolta al controllo delle emissioni e alla riduzione del traffico, è indispensabile incentivare le due ruote, una soluzione di mobilità intrinsecamente sostenibile, e il punto di partenza deve necessariamente essere quello di garantire la sicurezza di chi le sceglie.

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