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Motor Bike Expo 2012: dalla California, TPJ Custom

Stile semplice per Bryan Schmike e le sue creature

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TPJ Custom è una delle stelle del custom che brilleranno nel firmamento del Motor Bike Expo 2012, fiera che si svolgerà a Verona dal 20 al 22 gennaio 2012. Viene da Lodi e "nasconde" il nome di Bryan Schmike, raffinato costruttore di moto custom.

L’azienda è nata dopo che Bryan Schmike ha subìto, nello stesso anno, due gravi incidenti praticando il motocross e lo snowboard. Mentre si rimetteva dagli infortuni, Bryan ripensò ad un viaggio compiuto durante l’infanzia verso Sturgis e, come racconta, "Avvertii il bisogno di guidare un’Harley-Davidson".

Nessun modello in commercio rappresentava però il suo stile che, influenzato dal cross e dalla tavola da neve, metteva al primo posto semplicità e pulizia; così Schmike cominciò a costruire un chopper per se stesso, il Model T, che fosse essenziale, quasi spoglio e rigido. Bryan lo utilizzò intensamente per un anno intero prima di iniziare a costruirne un altro per il pubblico; poi nel progetto fu imbarcato anche un amico di vecchia data e così nacque TPJ Custom.

Dopo queste prime esperienze, che incontrarono subito il favore del pubblico, nel 2008 Bryan costruì l’Hazel con l’obiettivo di partecipare al Mondiale Costruttori Moto Custom. Ogni elemento fu realizzato a mano con cura realmente artigianale, fatta eccezione per il motore, i freni e le ruote. Hazel era stata costruita per gareggiare nei bike show ma anche per mostrare all’industria cosa fosse TPJ da un punto di vista produttivo.

Bryan è riuscito ad entrare subito nella top ten mondiale e nel 2010 si è poi ripresentato alla finale del Campionato AMD con una nuova creazione, la Consuela, già vice-campione 2009 agli "Artistry in Iron".

Dopo due anni di successi, servizi e copertine sui magazine, Bryan è stato invitato a costruire una moto nuova per l’Eternal Combustion Exhibit di Michael Lichters, nell’ambito famoso Buffalo Chips, a Sturgis. La Domino fu costruita per questa mostra e ha poi anche partecipato all’Artistry in Iron.

Dal 2006 le splendide creazioni di TPJ, sempre in bilico tra un’ispirazione "racer", che prevede l’eliminazione di tutte le parti non necessarie, ed una classica, che rifà il verso alle grandi regine da competizione degli anni ’20, sono apparse sulle riviste di tutto il mondo e hanno conquistato ben 25 premi e riconoscimenti.

L’intenzione di TPJ è di continuare creare motociclette da utilizzare tutti i giorni su strada ma che possano anche far parte di una mostra in un museo. "TPJ Custom – dichiarano i titolari –continuerà ad impegnarsi per mantenere un livello di eccellenza e per cambiare il modo in cui le persone percepiscono le moto custom".

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