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Moto: incidente da fango? Paga il gestore

La Cassazione condanna l'Anas a risarcire un motociclista caduto in Vespa

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È ancora una volta la Cassazione a mettere ordine in una materia complessa come quella degli incidenti stradali: se una moto scivola sul fango (dovuto alla pioggia del giorno prima), il gestore della strada deve risarcire i danni al guidatore. Così ha deciso la Sezione terza civile, con sentenza del 27 settembre 2001, depositata il 18 ottobre, numero 21508.

Tutto nasce da un sinistro di qualche anno fa. Alla base dello sbandamento della Vespa su un’arteria di raccordo di Catanzaro, erano stati fango, sterpaglie e sabbia dovuti per un acquazzone precedente: l’Anas (il gestore delle strade di interesse nazionale) aveva invocato a sua discolpa l’impossibilità di esercitare un controllo continuo sulla rete viaria. In sostanza, questa la difesa dell’Anas, non si può controllare una rete così estesa (e trafficata). In primo grado, l’Anas vince. In appello, a Catanzaro, nel 2009 vince il proprietario della Vespa e si va in Cassazione. L’Anas, fra l’altro, sostiene che il motociclista aveva tenuto un comportamento imprudente.

Gli ermellini l’hanno data vinta al guidatore: l’ennesima sentenza pro motociclisti. Infatti, secondo i Giudici, l’evento non aveva i caratteri di imprevedibilità e inevitabilità che fungono da scriminante. L’Anas è stata pure condannata a pagare 1.800 euro di spese legali. Partita finita, giacché dopo la Cassazione non ci sono altri "gradi" di giudizio.

In definitiva, la responsabilità dell’ente dipende "dal mancato intervento manutentivo diretto alla rimozione del fango e dei detriti dalla sede stradale". E "il custode doveva ritenersi obbligato a controllare lo stato della strada ed a mantenerla in condizioni ottimali d’impiego", visto che la la pioggia è un fattore di rischio "conosciuto o conoscibile a priori dal custode". Questo doveva avvenire anche perché si trattava di una fondamentale arteria di raccordo di Catanzaro: qui le piogge torrenziali del giorno precedente avevano accumulato detriti. E nessuno li aveva rimossi nelle 24 ore seguenti. Neppure era stata segnalata la presenza di una zona di pericolo.

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