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Ducati 1199 Superquadro Tech Round Table

Una storia di nuovi bicilindrici, ingegneri, giornalisti e... Facebook

Moto - News: Ducati 1199 Superquadro Tech Round Table

Nella professione di giornalista specializzato pensavo di averle viste davvero tutte, megaconferenze organizzate in location incredibili, alberghi che più lussuosi non si può, ma anche presentazioni stampa pane e salame con salcicce e formaggio a bordo strada. Negli ultimi anni, poi, ho assistito a una certa evoluzione nell’organizzazione delle conferenze stampa, un po’ dovuta alle nuove tecnologie che avanzano, un po’ alla crisi che ha tagliato i budget disponibili per le aziende.
E così sono arrivate le video-conferenze, in cui vedi il giapponese di turno che ti racconta come è fatta la sua nuova creatura, o degli interessanti question time gestiti via satellite e via telefono con giornalisti di diverse nazioni che si guardano attraverso i monitor e fanno domande ai responsabili della Casa di turno.
L’ultima novità, però, è arrivata nel mondo della stampa specializzata sotto forma di Facebook
Sì, avete capito bene, l’ultima disgrazia che si è abbattuta su di noi è il popolare Social Network inventato da Mark Zuckerberg.

Sentite un po’ cosa mi è successo ieri sera. Come avete avuto modo di vedere nella giornata di lunedì 10 ottobre, la Ducati ha appena sollevato i veli sul nuovo motore 1199 Superquadro, che spingerà la candidata a regina indiscussa dell’EICMA 2011, la 1199 Panigale.
Beh, insieme alle foto e alle informazioni tecniche, la Ducati ci ha mandato un invito a iscriversi a un gruppo segreto su Facebook visibile solo ai membri, nel quale avremmo potuto discutere del motore con gli ingegneri Ducati. Una sorta di Tavola Rotonda, una setta segreta per malati terminali di tecnologia, per tempestare di domande i malcapitati dipendenti Ducati.

E io, da affamato di tecnologia, da forzato delle tolleranze e delle coppie di serraggio, potevo mai farmi sfuggire una occasione del genere? Certamente no, anche se quando ho aderito al gruppo un dubbio mi è venuto. Ma se gli interlocutori saranno Claudio Domenicali, Diego Sgorbati, Marco Sairu e Vincenzo De Silvio che, escludendo quest’ultimo, sono tutte persone che conosco abbastanza bene e posso intervistare quando voglio, ho proprio bisogno di partecipare a una tavola rotonda su Facebook dove ci saranno decine di giornalisti stranieri e non è garantito che riesca a portare a casa informazioni sufficientemente succose?
Pur con questo dubbio in testa sono andato avanti e mi sono preparato all’evento, che si preannunciava sicuramente interessante.

LO ZAMPINO DI FACEBOOK

Detto ciò, visto che l’orario stabilito per la Tavola Rotonda era dalle 18.00 alle 20.00, e visto che ieri era il mio compleanno, ho deciso di seguire l’evento da casa. Puntualissimo mi collego, blocchetto per appunti da una parte, birra e patatine dell’altra e si comincia… Peccato che non ho fatto bene i conti con Facebook, e probabilmente anche in Ducati non hanno avuto modo di testare il Gruppo perché qualcosa non funziona. Riesco a leggere solo alcune tra le tantissime domande poste dai circa 80 giornalisti accreditati, ma soprattutto non riesco a leggere nessuna risposta da parte dello staff Ducati.

Inizia così un balletto di domande e risposte via chat con lo Staff Ducati, che cerca invano per oltre un’ora di risolvere il mio problema, che nel frattempo scopro essere comune ad altri colleghi online. Finalmente, quando ormai mancava mezz’ora alla chiusura dell’evento, con una query suggeritami da un collega via chat, riesco finalmente ad accedere alle risposte e alle domande. Il tutto, però è in ordine cronologico e le risposte non sono collegate alle domande, di conseguenza devo tentare di ripercorrere il tutto all’indietro usando un metodo che definiremo "euristico", per non sconfinare nel turpiloquio...
Insomma: al termine delle due ore di tentativi ero decisamente sfinito e con un magro bottino nel carniere, e ho maledetto Facebook per tutta la sera. Del resto, il famoso Social è uno strumento fatto per giocare, e a mio avviso se si vuole organizzare una Tavola Rotonda online, sarebbe meglio sfruttare strumenti appositamente pensati per quello scopo. Detto ciò andiamo a vedere insieme quanto è emerso dalla Tech Round Table; sì perché, stamattina Facebook mi ha ulteriormente preso in giro mostrandomi magicamente il corretto andamento di tutte le discussioni con le risposte di Ducati.

IL BICILINDRICO DEL FUTURO

A questo punto lasciamo da parte gli aspetti grotteschi di questa faccenda e concentriamoci sul reale protagonista: il nuovo V2 Superquadro progettato dall’equipe di ingegneri capitanati da Claudio Domenicali. Sono presenti alla Tech Round Table anche Diego Sgorbati, che per fortuna è un uomo di Marketing che conosce la tecnica, e gli ingegneri Marco Sairu e Vincenzo De Silvio.
Le domande sono tra le più disparate, si va dai quesiti sullo sviluppo, a quelli sull’affidabilità, passando per qualche collega che tenta di cogliere gli interlocutori di sorpresa chiedendo il valore di rigidezza torsionale del telaio… Ma c’è stato anche chi ha domandato quali sono le differenze principali tra questo motore e il Testastretta…

In particolare il sottoscritto ha voluto ulteriori spiegazioni sul layout del basamento motore. Nell’articolo pubblicato ieri, avevo ipotizzato che il propulsore avesse basamento a tunnel, per via della presenza di bronzine al posto dei cuscinetti a sfere. E invece Ducati mi ha smentito, confermando che il basamento si apre sempre secondo un piano verticale.
Approfondendo la questione, Marco Sairu mi spiega che è stato possibile adottare le bronzine pur con un layout del genere, adottando una particolare tecnica di assemblaggio che speriamo di poter vedere presto dal vivo.
Sono stati chiariti poi ulteriori dettagli costruttivi: il coperchio del carter destro copre l’ingranaggio di comando della pompa acqua che è alloggiata quindi al centro della V e non più sul lato sinistro del motore come accadeva in passato.

Sono state fatte prove agli elementi finiti per capire se fosse vantaggioso adottare un cambio estraibile, ma alla fine ciò avrebbe portato un aggravio di massa. Allo stesso moto è stata valutata la possibilità di realizzare un comando della distribuzione totalmente a ingranaggi, soluzione abbandonata perché più pesante.
Molte domande hanno interessato il progetto del motore in relazione al suo inserimento in un telaio monoscocca come sarà quello della nuova Panigale. Dalla discussione è emerso che il layout di basamento e testate è studiato per interfacciarsi con un telaio di tipo monoscocca e che al momento non è previsto che possa essere sfruttato su ciclistiche diverse da quella della 1199.

Sono emersi poi altri particolari tecnici: il rapporto di compressione è di 12,5:1 e la fasatura della distribuzione (non ancora dichiarata) porta l’incrocio a 45° un valore decisamente spinto. Molto elevato, nonostante la cubatura, il regime massimo raggiungibile con limitatore fissato a quota 11.500 giri/min, e ciò fa capire che la scelta di adottare valvole in titanio è una conseguenza di dover movimentare valvole molto grandi che devono spostarsi a frequenze elevatissime.
Da quanto abbiamo capito, inoltre, la sfida più complicata per i progettisti Ducati è stata realizzare un imbiellaggio con un alesaggio così elevato. I 112 mm di diametro (sono ben 6 in più rispetto al TSE 1198) hanno imposto non solo una accurata costruzione dei pistoni affinché offrissero la necessaria robustezza a fronte di una massa necessariamente ridotta, ma anche una completa riprogettazione della fluido-termodinamica perché avere rendimenti elevati con alesaggi così cospicui non è affatto facile.

ARRIVEDERCI A EICMA

Quanto vi abbiamo appena scritto è più o meno tutto ciò che è stato detto ieri sera durante la Tech Round Table. Per ogni ulteriore domanda che riguarda ciclistica o elettronica i vertici di Ducati ci hanno rimandato all’Eicma 2011, quando verranno svelati tutti i dettagli tecnici della moto. Per ora, quindi, accontentatevi di queste informazioni, in attesa del Salone di Milano, quando potremo dirvi di più.
Ringrazio ancora di persona e a nome di tutta la redazione di OmniMoto.it, Claudio, Diego, Marco e Vincenzo per la disponibilità e competenza e ringrazio anche lo Staff comunicazione di Ducati che ha tentato di risolvere il mio conflitto con Facebook…

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