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MotoGp, Indianapolis, gara: Stoner inarrestabile

Niente da fare per tutti gli altri

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Non c'è stata gara a Indianapolis: quando Casey Stoner ha preso la testa del gruppo al settimo passaggio si è involato e in un attimo la gara si è divisa in due tronconi: il canguro da una parte e tutti gli altri dall'altra. Seconda posizione per Dani Pedrosa, bravissimo al via ad andare davanti a tutti e rimanerci per quanto possibile, poi una volta sceso in seconda posizione ha solo pensato a guidare con cura ed a conservare gli pneumatici, senza fare errori.
Terzo posto per un grintoso Ben Spies, che dall'ottavo giro ha iniziato a scavalcare tutti, arrivando fino a conquistare il podio dopo aver passato il suo "caposquadra" Jorge Lorenzo, decisamente più in crisi con le gomme.

Difatti nel finale il campione del mondo in carica ha rischiato di perdere anche la quarta posizione, con un arrembante Andrea Dovizioso che invece ha badato a conservare la moto nelle prime fasi ed è diventato il più veloce in pista nel finale. Ci fossero stati altri due giri probabilmente avrebbe potuto anche esserci il sorpasso.

Ecatombe Ducati, con Nicky Hayden che passa quarto al primo giro e pare poter lottare coi primi, poi la sua gomma anteriore morbida (scelta che poi si è rivelata disastrosamente sbagliata) ha alzato bandiera bianca e per lui è stata notte buia. Ha iniziato a perdere posizioni sempre più velocemente, ed è così pure stato costretto a fermarsi ai box per controllare l'anteriore.
Ma se per Hayden all'inizio c'era stata un po' di luce, per Valentino Rossi non c'è stato nulla di buono da segnalare: partito dietro dopo una disastrosa qualifica Vale è salito decimo al decimo giro, poi un errore in staccata l'ha fatto crollare in ultima posizione, e da lì è pian piano risalito più sfruttando ritiri ed errori degli altri che altro, chiudendo decimo.

Bella gara per Alvaro Bautista, sesto, che non si è mai fatto vedere ma ha guidato con cura senza fare errori e questo ha pagato, così come ha fatto per Colin Edwards, settimo.
Ottavo sotto la bandiera a scacchi Randy De Puniet grazie all'incredibile errore finale di Hector Barbera che è volato in aria all'ultima curva dell'ultimo giro probabilmente perché salito male sul pericoloso cordolo in ferro piazzato dove il tracciato infield si raccorda con l'ovale.

Di certo quello che ha condizionato la gara (così come quelle di 125 Gp e Moto2) è stato il nuovo asfalto americano, scivolosissimo e che distruggeva gli pneumatici )soprattutto anteriori), quindi alla fine ha vinto chi aveva le moto più bilanciate, mentre invece ha messo molto in crisi chi ha problemi di bilanciamento. Visibilmente le Ducati e Simoncelli ne hanno sofferto in maniera pesante, le cui prestazioni tra inizio e fine gara erano incredibilmente differenti.

Ora Stoner ha ben 44 punti di vantaggio su Lorenzo, con cinque gare dalla fine.

MotoGP, Indianapolis, Classifica Gara

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