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Balotelli e una moto da non demonizzare

Il calciatore del Manchester City non potrà guidare le moto

Moto - News: Balotelli e una moto da non demonizzare

Secondo il Sun, il calciatore italiano Mario Balotelli, in forza alla squadra inglese del Manchester City, non potrà guidare moto. Appena Roberto Mancini, il suo allenatore, è venuto a sapere che l’attaccante ha comprato una Harley Davidson, gli ha proibito di salire in sella: così racconta la stampa inglese. Il motivo del no? Semplice: la regola vale per tutti i calciatori del club britannico.
Oltretutto, Balotelli in passato s’è reso protagonista di disavventure in auto (c’è pure un’Audi R8 ridotta male), e in generale il suo comportamento non rappresenta proprio un esempio.

Racconta il tabloid inglese: "Mario ha comprato un’enorme Harley, pagandola un sacco, e riempiendola di accessori e di tutti gli extra possibili. Ma quando si è presentato al Manchester City per chiedere il permesso di guidarla, questi si sono messi a ridere: stare in sella a una moto è contrario alle regole imposte ai giocatori del City".

Succede così anche in altri club, un po’ in tutto il mondo. La società riempie di milioni di euro i calciatori, e in cambio esige che non mettano a rischio le gambe e il resto andando in moto.

Il guaio di queste notizie è che la moto viene un po’ demonizzata. Un ragazzo in sella viene rappresentato come un imbecille che va a 200 all’ora rischiando di schiantarsi. In realtà, quello fra calciatori e club è anche un "contratto" ragionevole (ti pago e non vai in moto), visto che un giocatore di seconda fascia viaggia di solo ingaggio attorno ai cinque milioni di euro netti l’anno.
Poi c’è un secondo aspetto: le polizze assicurative tutelano gli sportivi milionari in caso di lesioni fisiche. Ma se è un incidente stradale a causare ferite, la società sportiva non viene risarcita. E questa non vuole perderci due volte: niente calciatore e niente rimborso assicurativo.


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