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Guard-rail per motociclisti, un piccolo passo avanti

A livello europeo, qualcosa si muove, anche se la stampa dice il contrario

Moto - News: Guard-rail per motociclisti, un piccolo passo avanti

Sul Web impazza una bufala, dovuta a una cattiva interpretazione di un articolo (in inglese) pubblicato sul sito del Fema, Federation of European Motorcyclists’ Associations.
In particolare, c’è un titolo di un articolo pubblicato su un importante portale web italiano, che contiene più errori: con un voto contrario, l’Unione europea avrebbe bocciato le norme che migliorano la sicurezza dei guard-rail. Quindi, l’Ue avrebbe fatto un passo indietro sul piano della sicurezza stradale: il motivo? La pressione delle lobby di costruttori ed enti appaltanti e dei gestori delle infrastrutture stradali che difendono i guard-rail ghigliottina.
In realtà, in base a come si è documentato OmniMoto.it, le cose stanno diversamente.

LA UE NON C’ENTRA
Tanto per cominciare l’Unione Europea non c’entra nulla con il voto in questione: a votare è stato il Cen. È il Comitato Europeo di Normazione, un ente che produce e armonizza norme tecniche in Europa. Fa sì che tutti i Paesi abbiano le stesse regole, specie a favore della sicurezza. In Italia, ad accogliere queste norme c’è l’Uni (Ente nazionale italiano di unificazione).

NORMA BOCCIATA? NON E’ VERO
Seconda bufala che gira online: la norma sarebbe stata bocciata. In realtà, è stata pubblicata come "specifica tecnica". Scendendo nei dettagli tecnici, il Cen non ha dato l’ok alla norma europea sui guard-rail, che si chiama EN 1317-8; però l’ha pubblicata come TS, appunto "specifica tecnica".
Ora gli Stati membri dell’Unione europea sono liberi di applicare ancora le proprie norme nazionali oppure di aderire alla nuova EN 1317-8. Questa è l’unica verità.

LA CACCIA ALLE STREGHE

Terzo problema di quegli articoli-bufala sul Web: non serve dare la caccia alle streghe e vedere sempre complotti di lobby ai danni dei motociclisti. Un gradino vero l’alto, un miglioramento, c’è stato proprio grazie alla "specifica tecnica". È rimasto deluso chi chiedeva l’approvazione unanime della bozza di standard 1317-8 affinché le regole venissero adottate univocamente poi dai Paesi membri dell’Unione europea. Ma allora ci sarebbe da restare delusi per il 99% delle decisioni dell’Ue in materia di sicurezza stradale.

La burocrazia europea si muove con una lentezza esasperante: per esempio, da tempo immemore, si attende un Codice della strada unificato a livello continentale, anziché i vari Codici delle singole nazioni, che confondono solo le idee quando si viaggia all’estero. Guardiamo invece agli aspetti positivi: l’Italia ha votato a favore.
Ora, in linea teorica, dovrebbe recepire la EN 1317-8. Ecco, se questo non avvenisse, allora si potrebbe gridare allo scandalo.

Ma se qualcuno non concorda con l’interpretazione data da OmniMoto.it, non ha che da scrivere nei commenti.


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