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Guard-Rail pericolosi? Non ci sono soldi

Succede a Genova, sulla Sopraelevata. Ma altrove le cose non vanno meglio

Moto - News: Guard-Rail pericolosi? Non ci sono soldi

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Quando un motociclista muore in un incidente stradale vanno sempre valutati numerosi fattori che hanno causato il sinistro: dalla velocità del mezzo sul tratto dell’impatto, alle condizioni del guidatore e delle strada, fino alla presenza di eventuali guard-rail, spesso al centro di forti polemiche. Perché sono troppo poche, in Italia, le barriere che davvero proteggono i motociclisti, senza trasformarsi in trappole mortali. Non sappiamo se sia il caso della Sopraelevata " killer" di Genova: di certo, a giudicare dalle numerose vittime che ha mietuto quel tratto, qualcosa non quadra. E sono numerosi i genovesi che chiedono al Comune di sostituire tutte le barriere di protezione della Sopraelevata. Ma adesso è arrivata una risposta perentoria dell’amministrazione: "Non sostituiremo i guard-rail se non in piccolissima parte. Costa troppo". Parole di Marta Vincenzi, sindaco del Comune di Genova, che ha così risposto alle domande dei cronisti. Previsti anche 900.000 euro per il Tutor (controlla la velocità media), nuovi impianti di illuminazione a led, asfalto silente, rete drenante.

MANCANO I SOLDI
Ma quanto denaro servirebbe per mettere in sicurezza tutti i 16 chilometri della Sopraelevata di Genova, eliminando i guard-rail pericolosi? Venti milioni di euro. I cinque milioni stanziati serviranno a sostituire solo una piccola parte delle barriere. Sentite ancora il sindaco: "In un tratto, installeremo alcuni guard-rail ‘H2’": sono barriere più sicure, perché non hanno spazi all’interno dei quali possano incastrarsi i corpi di chi fa incidenti. "Rifare tutto? Neanche per sogno, 20 milioni di euro sono una cifra che non possiamo permetterci".

UN GUAIO DIFFUSO
Il problema è che i Comuni sono in rosso ovunque si punti il dito sulla cartina dello Stivale. Oltre all’assenza dell’entrata dell’Ici, vanno considerate politiche spesso avventate, spese per stipendi, funzionari e consulenze, auto blu e diversi privilegi: alla fine si paga tutto. Con bilanci che non consentono neppure la messa in sicurezza dei guard-rail. Non per niente, aumenta il numero di autovelox e T-Red (il controllo automatico di chi passa col rosso) e a quanto pare di Tutor: obiettivo delle multe? Anche ripianare il profondo rosso delle amministrazioni. Mentre gli investimenti in sicurezza sono scarsi. Tant’è vero che il legislatore, a ogni riforma del Codice della strada, pensa a una norma che obblighi maggiormente gli Enti locali a utilizzare i proventi dei verbali per migliorare la sicurezza delle infrastrutture. Da questo punto di vista, Francia e Germania ci danno una bella lezione: lì da anni si interviene sulle infrastrutture per eliminare i guard-rail (nati per le auto, più che altro) o per renderli più sicuri.

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