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Stranieri: il problema della sicurezza stradale

Dal turista straniero all'extracomunitario poco prudente, è allarme

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L’Asaps (Amici Polstrada) ha più volte evidenziato un dato allarmante della pirateria stradale: in Italia, su quattro guidatori che scappano dopo ave causato un incidente, uno è straniero. Eppure, aggiungiamo noi, nel nostro Paese non c’è uno straniero ogni quattro abitanti. I conti non tornano, stando alle cifre fredde ma esplicite. Una statistica del genere viene subito in mente dopo la spaventosa tragedia di Lamezia Terme (Calabria): un marocchino drogato e con la patente revocata da sette mesi ha causato un incidente di gravità inaudita. Investito un gruppo di ciclisti: otto morti, due feriti gravissimi.

SERVE UN’ANALISI FREDDA
Senza cadere in semplificazioni che sanno di razzismo, occorre una valutazione seria e ponderata del fenomeno stranieri, intesi come extracomunitari alla guida. Come e dove hanno preso la patente? Ci sono controlli sulla loro idoneità alla guida? Forse sarebbe ora di non andare all’eterna ricerca della multa facile e salata, grazie alle infrazioni rilevate dagli autovelox: occorre limitare il numero di incidenti con controlli effettivi da parte delle (ora pochissime) pattuglie di Polizia.

CI MANCAVA IL TURISTA
E perfino il turista straniero non viene punito se commette un’infrazione in Italia: manca un database per inviare a casa del turista la multa. Scopriamo che è stato raggiunto un semplice accordo politico tra i Governi dell’Unione europea per individuare e raggiungere il trasgressore a casa. Da qui a passare ai fatti ce ne manca. Anche perché i Comuni, in Italia, continueranno a non avere interesse a inviare la multa a casa dello straniero in patria: Germania, Austria e altre nazioni. Il motivo? Le spese di notifica sono superiori agli eventuali incassi delle sanzioni.

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