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La storia di John Britten in DVD

L'incredibile vita del creatore della moto più rivoluzionaria del ventesimo secolo

Moto - News: La storia di John Britten in DVD

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La storia di John Britten è semplicemente fantastica per chiunque sia un vero appassionato di motociclismo sportivo. Probabilmente i motociclisti più giovani, quelli nati nella seconda metà degli anni ottanta, non sanno neanche di chi stiamo parlando, ma se siete sulla trentina allora non potete non conoscere John Britten e la sua incredibile V1000.
Chi, come il sottoscritto poi, ha avuto la fortuna di veder correre la moto di John dal vivo, ricorderà indelebilmente il rombo del bicilindrico Neozelandese, che riuscì a battere le superbike italiane e giapponesi.

BRITTEN V1000: LA SPECIAL CHE BATTEVA LE SUPERBIKE
Per chi non avesse mai visto una Britten V1000, ricordiamo che il genio Neozelandese costruì la sua prima versione della V1000 nel 1992. Si trattava di una moto incredibilmente rivoluzionaria per l’epoca, visto che la sua filosofia telaistica è stata impiegata solo quasi tre lustri dopo in MotoGP. Sì, perché la Britten V1000 era una moto senza telaio, o meglio sfruttava il suo motore bicilindrico a V stretta di 60° in funzione portante. Ad esso erano ancorati dei subtelai realizzati in fibra di carbonio che si occupavano di sostenere l’avantreno e il codone. Se ci pensate, questa è né più né meno la configurazione telaistica adottata dalla Ducati Desmosedici GP nel 2008/09. La sospensione anteriore era davvero rivoluzionaria e verteva su un parallelogrammo Norman Hossack i cui bracci discendenti sono realizzati anch’essi in fibra di carbonio.
Dello stesso materiale composito, ovviamente, era realizzato anche il forcellone posteriore, il cui leveraggio si allungava sotto al motore fino a raggiungere l’ammortizzatore che era fissato davanti al motore. Nelle varie configurazioni sviluppate da John Britten, la moto arrivò a sviluppare 170 CV attorno a 12.000 giri/min, in un periodo storico in cui le migliori Ducati Superbike (che avevano cilindrata di circa 926 cc) si fermavano prima dei 150 cavalli.

LA MALATTIA, PROPRIO SUL PIU’ BELLO
La storia di John Britten, è tanto incredibile quanto, ahinoi, triste, perché nel 1995, quando le moto neozelandesi si stavano ormai affermando nelle gare di tutto il mondo e gli ordini si moltiplicavano, John morì a soli 45 anni a causa di un melanoma. Sfortunatamente, nessuno dei suoi tre figli ha mai avuto la capacità e la voglia di proseguire l’attività del padre e tutto è rimasto come John lo lasciò. Sono in tanti ad aver desiderato rilevare il marchio e i progetti di Britten (uno di essi è sicuramente Roberto Crepaldi) ma la famiglia Britten non ha mai ceduto nulla, pertanto di John e della sua meravigliosa motocicletta non restano che i ricordi e i dieci esemplari costruiti.
Chi scrive ha avuto la fortuna, non solo di veder correre la Britten a Vallelunga nella Sound of Thunder ma ha potuto toccarne con mano due esemplari. Uno è quello custodito gelosamente da Roberto Crepaldi a Milano, moto con la quale l’amico Dario Marchetti ha corso in passato, e l’altro è uno dei due esposti nelle bellissime sale del Barber Park Museum in Alabama, di cui vi mostriamo la photogallery. In merito al Barber Park, possiamo sostenere che è il museo che ogni motociclista dovrebbe visitare almeno una volta nella vita.

LA STORIA DI BRITTEN IN DVD

Il pretesto di questo articolo arriva dalla notizia inviataci dalla famiglia Britten, che ha rimasterizzato un VHS prodotto alcuni anni addietro, che racconta l’incredibile vita di John Britten. Con l’occasione, al DVD sono state aggiunte delle gallery di foto, le interviste con i realizzatori del film e dei video on board della V1000 in gara a Rapuana e all’isola di Man.
Il Dvd è ordinabile online sul sito www.brittendvd.co.nz al costo di 40 dollari più 12 di spese di spedizione. Ve ne mostriamo il trailer.

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