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Autovelox: 450 multe cancellate. E lo stress?

Illegittimi i verbali di Monastir (Cagliari). Ma chi rimborsa per il disturbo?

Moto - News: Autovelox: 450 multe cancellate. E lo stress?

Di sicuro è una vittoria per motociclisti e automobilisti che hanno subìto multe ingiuste: per l’esattezza, 450 verbali sono stati cancellati dal Prefetto di Cagliari. Il motivo? L’autovelox di Monastir, nella provincia del capoluogo sardo, non era in regola. E così i sanzionati si sono rivolti agli avvocati Renato Chiesa, Claudia Mura e Pierandrea Setzu, che hanno vinto la "causa", dopo una battaglia da Giampiera Mavuli, presidente dall'associazione Casa dei diritti.

IN STILE ECOPASS
I guidatori, come riporta l’Unione Sarda, erano stati fotografati dall’apparecchio per il superamento dei 90 km/h. Non che l’autovelox in sé funzionasse male o non fosse tarato; ma se così tanti motociclisti e automobilisti cadono nella trappola della macchinetta elettronica, qualcosa non quadra. La faccenda ricorda da vicino le innumerevoli multe illegittime date dall’Ecopass a Milano, cancellate dai Giudici di pace.

I CARTELLI, PREGO
Il ricorso si basava su due vizi di forma. Primo, c’era un’evidente irregolarità dei cartelli di segnalazione dell'autovelox, privi delle caratteristiche di materiale, dimensioni e colori richieste dal Codice della strada. Eppure la legge e chiara, e le Circolari ministeriali in merito sono numerose… Ecco spiegate le centinaia di multe in così pochi giorni: i cartelli non davano un adeguato preavviso ai guidatori. Secondo, il Comune corrispondeva alla società privata proprietaria dell’apparecchio somme calcolate su ciascuna multa inflitta. Non si può: altrimenti sia l’amministrazione locale sia la ditta hanno tutto l’interesse a infliggere verbali, per guadagnare di più.

CI SAREBBE ALTRO…
Il caso è chiuso: motociclisti e automobilisti non pagheranno le multe ingiuste. Resta il fatto che nessuno rimborserà loro lo stress derivato dalla faccenda. Si pensi allo spavento per la sanzione nella cassetta delle lettere, al tempo perso per rivolgersi agli avvocati. E al timore (perché non si può mai essere certi di nulla quando si fa ricorso) che il Prefetto respingesse le opposizioni: in quel caso, gli importi delle contravvenzioni sarebbero raddoppiati.

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