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Kawasaki W 800: operazione nostalgia

Look retrò e tecnologia attuale per l'unica moto a coppie coniche sul mercato

Moto - News: Kawasaki W 800: operazione nostalgia

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All'Intermot 2010 la Kawasaki ha presentato una gran quantità di nuovi modelli, con l'obiettivo di consolidare la propria gamma di prodotto. Tra essi spicca una proposta dal sapore antico, sapientemente rimaneggiata per affrontare il mercato attuale senza timori.
In pochi ricorderanno la Kawasaki W650 presentata nel 1999 dalla Casa di Akashi, moto dal look fortemente retrò, spinta da un motore progettato negli anni novanta. Come spesso accade a chi per primo percorre nuove strade, W650 non fu un successo, ma venne imitata un anno dopo dalla Triumph con la riedizione della Bonneville. La Kawasaki, quindi, ci riprova, rilanciando la sua W in un momento storico in cui sembra che le neo-retrò stiano incontrando i favori del pubblico.

La nuova W800 riprende parte della tecnica alla base della sua progenitrice, ma si rifà nel look alla mitica W1, prima moto costruita dalla Kawasaki ben 45 anni addietro. L'operazione nostalgia, però, non vuole scimmiottare prestazioni sportive difficili da coniugare con un layout tecnico da moto vintage, ma si propone sul mercato come una replica di una moto di un tempo, dotata della sofisticazione tecnica di oggi. La confezione della moto è molto curata, con serbatoio verniciato sul quale sono applicate le decal che simulano le filettature a mano, tramite processo ad immersione e tantissime parti in alluminio lucidato e spazzolato.

LOOK RETRO' TECNOLOGIA MODERNA
La Kawasaki W800 è costruita attorno a un telaio monotrave superiore con doppia culla chiusa, realizzato esattamente come un tempo, con inclinazione del cannotto di sterzo di 27°. L'avantreno dispone di una forcella a steli tradizionali da 39 mm, cerchio ruota a raggi in lega leggera da 19 pollici e disco freno singolo da 300 mm con pinza flottante a due pistoni.
Al retrotreno troviamo un semplice forcellone in acciaio il cui moto è governato da due ammortizzatori laterali regolabili nel precarico su cinque posizioni. Il cerchio posteriore è da 18 pollici e reca sul mozzo un freno a tamburo da 160 mm, in perfetto stile vintage.
L'equipaggiamento prevede poi una strumentazione a due elementi circolari analogici, con fondelli dal chiaro disegno sixties, ma dotata anche di un piccolo pannello lcd per i due contachilometri e l'orologio.

COPPIE CONICHE E INIEZIONE ELETTRONICA

Il motore della Kawasaki W800 deriva, ovviamente, da quello progettato alla fine degli anni novanta per la W650. Si tratta di un bicilindrico parallelo raffreddato ad aria con misure caratteristiche di 77,0 x 83,0 mm (quindi a corsa lunga, nonostante l'alesaggio sia cresciuto di 5 mm rispetto alla W650), che restituiscono una cilindrata complessiva di 773 cm3. La particolarità di questo propulsore è che la distribuzione monoalbero a camme in testa, quattro valvole per cilindro, è comandata tramite un alberello e due coppie coniche, esattamente come avveniva negli anni sessanta e settanta sulle Ducati progettate da Fabio Taglioni. Il manovellismo è fasato a 360°, di conseguenza è stato necessario montare un contralbero equilibratore per ridurre gli squilibri d'inerzia.

CARBURATORE BYE BYE

Quando venne realizzata la W650, non esistevano ancora le normative Euro3 sulle emissioni, e la Kawasaki progettò il suo motore per funzionare benissimo a carburatori. Oggigiorno, però, non sarebbe pensabile mettere in produzione una moto alimentata a carburatori, di conseguenza ad Akashi hanno adottato un impianto a iniezione elettronica, dotato di due corpi farfallati da 34 mm, dotati di doppie valvole e di un iniettore a dodici fori ciascuno.
L'impianto di scarico mantiene la forma a bottiglia dei silenziatori, i quali incorporano, però, al loro interno il catalizzatore a nido d'ape necessario ad ottemperare le normative in vigore.

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