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Sacchi lascia il Reparto Corse del Gruppo Piaggio

La comunicazione ufficiale potrebbe arrivare domani

Moto - News: Sacchi lascia il Reparto Corse del Gruppo Piaggio

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Il nuovo capitolo della saga che sta portando alla distruzione di uno dei reparti corse più vincenti al mondo (Aprilia) andrà in scena domani, quando Giampiero Sacchi consegnerà la sua lettera di dimissioni ai vertici del Gruppo Piaggio: la notizia non è ancora ufficiale, a Noale e Pontedera le bocche sono cucite ermeticamente sulla questione, ma che i rapporti tra i colletti bianchi del "racing" fossero incrinati non era di certo una novità...e l'anticipazione del collega Paolo Scalera di GP One è la conferma ufficiosa di quello che "già si sapeva" ma non si poteva o non si voleva dire.

CAMBIO AL VERTICE
Non si voleva non tanto per la segretezza dell'informazione, visto e considerato che in certi ambienti questo tipo di notizie girano alla velocità della luce, ma semplicemente perchè uno come Sacchi non è un personaggio "rimpiazzabile" dalla mattina alla sera, nonostante la bravura e la simpatia dell'amico Marco Ferro - appartenente alla struttura PR e MKT prodotto Aprilia - che dovrebbe prenderne il posto.

Navigato come pochi, infatti, il manager toscano è un vero scopritore di talenti: dai recenti Simoncelli al purtroppo disperso Poggiali, passando per veri miti come Biaggi e Rossi, Sacchi ha cercato negli ultimi anni di mantenere l'impronta imprenditoriale del Reparto Corse del Gruppo Piaggio, che è sì parte integrante della multinazionale di Pontedera, ma sin dall'era Beggio vive come una azienda nell'azienda: giusto per farci capire, l'accesso a certe aree all'area 51 di Noale è vietata anche ai dipendenti non strettamente legati all'universo Racing...

IL VASO E' TRABOCCATO
Una mentalità che - dicono i ben informati - ha spesso portato a lotte interne tra Mercanti (AD del Reparto Corse) e Sacchi scofindando spesso sino ai vertici del Gruppo, in particolar modo nei momenti "delicati" che hanno segnato la fine del 2009 nel reparto corse: la clamorosa vittoria Honda in un Mondiale 250 in cui (sostanzialmente) correvano solamente le RSA 250...e il naufragio del progetto Moto2, avvenuto in stadio di sviluppo avanzatissimo con tanto di contratti con tre team firmati!, sono solo due delle gocce che hanno fatto traboccare il vaso.

TANTA GENTE, POCHI PROGETTI
Insomma, una situazione insostenibile, che sta portando ad una netta implosione del Reparto Corse del Gruppo, con l'inevitabile fuggi fuggi di tecnici, know-how vincente e capacità di essere presenti sul mercato, cosa di cui una azienda (se così non dobbiamo considerarla, che ce lo dicano) deve "disporre" per dare un senso alla sua esistenza: a conti fatti, tolto l'impegno nella classe 125 - che presto diventerà Moto3, segnando il ritiro di Aprilia da questa competizione se verranno mantenute le motivazioni legate al fornitore di motori - la gloriosa struttura di Noale è oggi ufficialmente impiegata con due moto ufficiali in WSBK, una piccola presenza nel CIV ed un mezzo progetto nel rally raid, visto che di tale si può parlare data la presenza sul campo del Team Giofil.

QUESTIONI DI POTERE
Un po' poco per una struttura abituata a ben altri ritmi, fermata non tanto dai regolamenti ma da lotte di potere: perchè passi la teatrale rinuncia alla Moto2, ma non si capisce davvero perchè le due RSV4 WSBK "private", che dovevano essere al via della stagione 2010, non abbiano trovato casa...così come non si capisce la totale e cronica miopia del Reparto Corse nei confronti della moltitudine di piloti che vorrebbero correre nei campionati nazionali con la RSv4 ma non dispongono di kit di preparazione adeguati per competere contro i prodotti racing commercializzati da Yamaha, Honda, Suzuki, Kawasaki e Ducati.

LUCI E OMBRE
Una situazione che, per certi versi, ricorda quella del prodotto moto del Gruppo Piaggio...dove Moto Guzzi appare abbandonata a sé stessa e le vendite di oggetti di nicchia come Aprilia RSV4 e Dorsoduro non possono certo far dimenticare i flop di prodotti come Mana, Shiver o la contrazione delle vendite delle 125 a 2T: generi di moto che altre aziende vendono, con numeri senza dubbio contratti dalla crisi, in quantità eccezionalmente più generose rispetto a quelle della Casa di Noale.

SPERIAMO DI SBAGLIARCI
Difficile pensare che a Pontedera non sappiano fare il loro mestiere, anzi, ma è lampante che alcune scelte siano andate nella direzione sbagliata nel corso della gestione del Gruppo Piaggio: e quella di Sacchi, se sarà confermata, sarà l'ennesima prova del fatto che qualcosa non gira per il verso giusto. Ovviamente, speriamo di sbagliarci.

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