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Rossi alla 6h di Vallelunga: il "Dottore" è già veloce

Venerdì ha mostrato doti da pilota di endurance: "La moto è più difficile"

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Altroché se Rossi c'è. Alla 6 Ore di Vallelunga, al primo contatto con la pista dove disputerà la prima vera gara automobilistica in pista, Valentino Rossi c'è e va pure forte, perché il "Dottore" ieri, nella prima giornata di libere ha girato già praticamente con gli stessi tempi di Andrea Ceccato, il "pro" dell'inedito terzetto, mentre Alessio "Uccio" Salucci gli ha ceduto un po' di giri (dopotutto lui qui ha già vinto nel 2005 nel Tricolore GT) per consentirgli di acclimatarsi meglio alla F430 Scuderia GT3 del team Kessel Racing sulla quale era salito per un primo contatto solo mercoledì scorso al Mugello.
Per lui è tutto nuovo: "Ecco, ti devi attaccare al roll bar e mettere tutti e due i piedi dentro l'abitacolo", gli spiega Uccio. E lui esegue l'esercizio per un paio di volte. "Adesso proviamo alcune cose che non hai ancora fatto. In pit lane si deve andare massimo a 60 km/h, quindi spingi quel pulsante e non ti preoccupare se singhiozza", gli dice il suo responsabile in pista.

Sembra un po' il primo giorno di scuola, ma "per me questa è una vacanza" aveva detto dopo i primi giri al mattino, quando dopo un innocuo testacoda aveva staccato un 1' 38"700. Eppure al pomeriggio è sceso a 1' 37"300, il suo tempo (non ufficiale) migliore in questa prima giornata del weekend, in cui tutti lo cercano, tutti lo salutano, lo chiamano per una foto, un autografo, e lui risponde sempre di sì, educato e sorridente come siamo abituati a vederlo.

E a fine giornata ha risposto anche a noi, al termine del suo primo giorno da pilota di endurance.

Valentino, la prima domanda è d'obbligo. Cosa cambia rispetto alle moto?
"La moto è molto più difficile da guidare rispetto a questa a livello fisico. Qui si fa fatica con le braccia un pochino. Però stai a sedere, sei legato, è più confortevole, ecco…".

Come è venuta quest'idea? Dopotutto è il tuo debutto in pista.
"Se sono qui sinceramente è colpa sua (Valentino indica Uccio e ride, n.d.r.). Volevamo da tempo fare una gara insieme e visto che c'era la possibilità di farla qua…".

Hai scelto una gara molto particolare. In pista c'è di tutto, dai prototipi alle turismo. Come pensi che ti troverai?
"Ma guarda, sarà bello perché è la prima volta che mi troverò in bagarre in macchina. Sì, ho fatto i rally, ma lì sei da solo, come anche nelle altre esperienze che ho fatto. Però è bello essere in bagarre in macchina, perché hai tutto il roll bar di fianco, è comodo, ti dà una bella sicurezza".

Precedenti esperienze nell'endurance solo in moto, alla 8 ore di Suzuka, dove hai vinto fra l'altro. Differenze?
"E' un altro approccio alla gara. Devi cercare di essere veloce, ma soprattutto costante, quindi magari tenerti su quei 3-4 decimi un po' più lento però cercare di non sbagliare mai. E poi entra in campo il fisico, soprattutto credo che negli ultimi 20 minuti si farà fatica, quindi sarà più difficile tenere la concentrazione. Saranno degli stint piuttosto lunghi".

Avete già definito una strategia di gara?
"Ancora no, dovremo decidere un po' di cose, dovremo decidere chi fa la partenza e lo faremo domani".

Conti di vincere anche qui o per quest'anno basta il mondiale?
"Mah, sono stato veloce e poi abbiamo un buon potenziale perché siamo più o meno veloci tutti e tre, quindi possiamo fare una bella gara. Comunque è andata bene perché ho girato forte. Dopo, sai, sei ore…è lunga, vince chi non sbaglia".

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