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Mattia Pasini sulla Ducati GP9 al Mugello

Che divertente guidare la Rossa al Mugello!

Moto - News: Mattia Pasini sulla Ducati GP9 al Mugello

Mattia Pasini è sceso in pista ieri ed oggi al Mugello per effettuare alcuni test in sella Ducati Desmosedici GP9 ufficiale. Il suo miglior tempo, su 56 giri, è stato 1’52.8: lontano dal '48 delle pole position di Stoner e Rossi, ma sufficientemente basso per essere considerato positivo al debutto sulla pista toscana.

"Che divertente guidare la Ducati qui al Mugello" ha commentato Mattia "perché questa, dai, è la Pista! Il fondo era un po’ scivoloso e non sono qui per fare tempi stratosferici ma alla fine non siamo andati neanche piano. Questa mattina ho girato soprattutto per fare l’occhio al tracciato e anche alla velocità, che è la cosa un po’ più difficile qua dentro, ma poi abbiamo anche cominciato a fare qualche piccola modifica per cominciare ad adattare la moto al mio stile."

"Una bellissima esperienza - aggiunge Pasini - per cui voglio ringraziare ancora la Ducati e non vedo l’ora che arrivi domani perché è importante avere più di un giorno a disposizione e poter riprendere dopo averci dormito sopra una notte e dopo aver lasciato sedimentare tutte le sensazioni e le emozioni del primo giorno di test."

Quello di Pasini non è certamente un test casuale o di cortesia: che Mattia sia nel mirino dei vertici Ducati è noto da tempo ed il fatto che sia ancora sostanzialmente senza un contratto potrebbe avvicinare ulteriormente le due parti, entrambe interessate ad una proficua collaborazione. Di fatto la Rossa si porterebbe in casa uno dei migliori emergenti sul mercato a costo praticamente 0, dall'altro il riminese avrebbe la possibilità di maturare alla corte di una azienda come Ducati, con un 2010 d'apprendistato nel team Pramac. Un investimento interessante: l'unico dubbio riguarda la compatibilità di Pasini con il progetto Ducati, sino ad oggi croce e delizia di numerosi piloti...tra cui anche nomi eccellenti. Il rischio è quello di bruciarsi ma, oggi come oggi, è forse meglio una speranza in MotoGp che una certezza di rimanere a piedi.


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