Tu sei qui

Moto Guzzi: cassa integrazione?

Si ma provvisoria e per ristrutturazione...

Moto - News: Moto Guzzi: cassa integrazione?

Share


E' di questi giorni la notizia che circa 190 tra operai ed impiegati della sede Moto Guzzi di Mandello del Lario potrebbero ritrovarsi, nelle prossime settimane, in regime di cassa integrazione per un periodo "limitato". In effetti l'azione è confermata dagli stessi vertici Piaggio - alla quale Moto Guzzi S.p.A. si è recentemente fusa dopo essere stata controllata dalla stessa Casa di Pontedera sin dal 2005 - ed i timori sul futuro incerto manifestati dagli addetti alle linee di montaggio e dal Segretario Generale della FIOM CGIL di Lecco Mario Venini, possono di primo acchito apparire giustificati.

In realtà il Gruppo Piaggio ha tutto l'interesse affinchè Moto Guzzi mantenga la sua identità storica/sociale oltre che tecnica e non c'è alcun piano di ristrutturazione dell'assetto aziendale che preveda la chiusura, anche parziale, dello stabilimento in provincia di Lecco. Le dichiarazioni degli ultimi giorni rilasciate dallo stesso Venini, dunque, non fanno fanno altro che gettare benzina sul fuoco di una situazione che non si può definire rosea ma nemmeno drammatica, anche in virtù della negativa situazione economica occidentale. Resta il fatto che i numeri dell'Aquila non sono quelli che i vertici Piaggio si attendevano a tre anni dall'acquisizione, ma forse questo è un'altro discorso ed in ogni caso la flessione non è di portata tale da giustificare operazioni che portino alla chiusura della sede lombarda.

Quello che è stato avviato, dunque, non è una cassa integrazione permanente ma una più "semplice" CIGS (Cassa Integrazione Straordinaria), che rientra in un programma di evoluzione del brand Moto Guzzi datato 8 settembre 2008, attraverso cui - con un investimento di ben 12,5 milioni di euro suddiviso in cinque step - lo stabilimento di Mandello verrà completamente ristrutturato, ammodernato e valorizzato.

La prima delle cinque fasi di lavori, quella prevista a breve, è certamente la più pesante e "profonda" dato che riguarda condutture, soffitti, tetti, pavimenti dei capannoni produttivi: sono state le stesse imprese appaltatrici a richiedere, per comprensibili ragioni di sicurezza, di intraprendere i lavori in un momento di fermata totale dello stabilimento e senza dubbio il periodo dell'anno a cui andiamo incontro coincide con il picco più basso in termini di produzione e di mercato motociclistico.

Preso atto, dunque, che i 190 dipendenti Moto Guzzi torneranno presto al loro essenziale lavoro, rimane aperta la questione dei trasferimenti di circa 20-30 persone tra ingegneri, quadri, dirigenti ed impiegati da Mandello del Lario verso le sedi Piaggio di Noale e Pontedera. Anche in questo caso qualcuno di parla di mobbing, ma in realtà tutti i movimenti rientrano in un piano di riorganizzazione aziendale, che "in soldoni" si snoda su due poli di ricerca sviluppo e progettazione dedicati rispettivamente a motociclette (Noale) e scooter (Pontedera).

Lo scenario, dunque, è quello di una operazione che va ben oltre Moto Guzzi ed il suo stabilimento, apparentemente indispensabile per riportare il Gruppo Piaggio ed i suoi brand ai piani alti del motociclismo mondiale. Non ci rimane che attendere nuovi sviluppi sulla complessa vicenda: vi terremo aggiornati, stay tuned!

__

Articoli che potrebbero interessarti