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Cartelloni pubblicitari assassini

A Roma, un uomo in scooter è morto. Gli Enti locali lasciano fare pur di incassare denaro

Moto - News: Cartelloni pubblicitari assassini

Schiantarsi contro un cartellone pubblicitario abusivo e morire. È successo qualche giorno fa a Roma, in via Tuscolana: ha perso la vita un albanese 30enne, alla guida del suo scooter, un Peugeot Fly 50. La passeggera dietro, la fidanzata russa 32 enne, è gravissima. La pubblicità era sullo spartitraffico, a pochi centimetri dal ciglio della strada. Composto da ferro e cristallo, con spigoli taglienti, non dà scampo se lo prendi. Se poi sei in moto, la morte è ancora più probabile. Per questo, il malcostume tutto italiano di piazzare cartelloni pubblicitari abusivi ovunque rappresenta un pericolo enorme per chi va in moto e in scooter.

A parte il Codice della Strada (articolo 26), qui a essere calpestato è il comune vivere civile, il buon senso. Il tutto perché gli Enti locali sono a corto di quattrini, e lasciano che le strade vengano invase da ogni sorta di cartellone pubblicitario assassino, pur di intascare i quattrini. Non sappiamo se questo sia il caso di Roma: i Vigili avevano già multato l’azienda committente della pubblicità sul quel cartellone a febbraio 2011. Di sicuro, e la morte dello scooterista lo dimostra, le sanzioni non bastano. Ora la ditta potrebbe rispondere di omicidio colposo. Perché è un nostro diritto di centauri sbandare e uscire di strada. Succede, specie nelle nostre giungle urbane con l’asfalto sempre più osceno. Ed è un nostro diritto non andare a schiantarci contro un cartellone pubblicitario abusivo, proibito dal Codice della Strada.

Per dovere di cronaca, registriamo anche le prese di posizione ufficiali. "Il cartellone pubblicitario è dotato di regolare autorizzazione, ma collocato fuori posto: la struttura risulta abilitata all’installazione su un marciapiede di fronte a un numero civico specifico e non sullo spartitraffico": parole dell’Assessore alle Attività produttive della Capitale, Davide Bordoni. Il Comune di Roma si costituirà parte civile nei confronti dei responsabili dell’installazione irregolare.

Ma Cittadinanzattiva non ci sta. Sentite Giuseppe Scaramuzza, il segretario regionale: "Siamo scandalizzati, questa è un’ammissione di colpa del Comune perché la rimozione spetta al Comune stesso, siamo noi a costituirci parte civile". Sono numerose "le lettere inviate dalla dirigenza del Ministero dei Trasporti al Comune di Roma per chiedere con urgenza la rimozione dei cartelloni stradali posizionati in violazione del Codice della Strada".

Duro anche il vicepresidente della Commissione Ambiente e membro della commissione Trasporti del Campidoglio Athos De Luca (Pd): "La morte dello scooterista deve pesare come un macigno sulla coscienza dell’amministrazione che da quattro anni ha consentito l’invasione della città con impianti pubblicitari abusivi e in deroga anche alle fondamentali regole del Codice della Strada". Fra l’altro, l’onorevole del Pd Giovanna Melandri presenterà un’interrogazione parlamentare al Ministero dei Trasporti per denunciare l’emergenza dei cartelloni abusivi.

Comunque, la diffusione dei cartelloni pubblicitari abusivi è una piaga a livello nazionale. Ce n’è per ogni gusto, proprio a danno dei motociclisti: cartelli che coprono la segnaletica , coprono la visuale agli incroci, azzerano le vie di fuga. In nome del dio denaro. Solo in Lombardia, tanto per allontanarci da Roma, il giro d’affari attorno ai cartelloni pubblicitari è stimato attorno ai 3,5 milioni di euro. Con la fame di soldi di questi mesi, nessuno vuole rinunciare alla fettina di torta…


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