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Husqvarna Nuda 900 e 900 R - TEST

Divertente e sicura arriva a fine anno, prezzo di partenza 9.990 euro

Moto - Test: Husqvarna Nuda 900 e 900 R - TEST

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L’Husqvarna ha fatto un gran lavoro di anteprima su tutti i media nei mesi scorsi per catalizzare l’attenzione del pubblico sulla prima moto stradale di grossa cilindrata, prodotta dall’azienda in tempi moderni. Sì perché in passato, e precisamente negli anni trenta, la casa svedese produceva già una bicilindrica a V di 500 cc, che veniva impiegata anche nelle gare sui circuiti stradali.
Della Nuda 900 vi abbiamo già scritto in passato, mostrandovi le prime immagini in anteprima e svelando poco dopo tutti i dati tecnici della Nuda che di lì a pochi mesi sarebbe arrivata sul mercato.
Ed eccoci qui, oggi, a raccontarvi come va, anzi, come vanno le nuove Husqvarna, visto che gli allestimenti in listino sono due: Nuda 900 e Nuda 900 R.

MALTRATTA LA STRADA

Quello di "maltrattare la strada" è il claim che a Cassinetta di Biandronno hanno ideato per la Nuda 900, che si posiziona in un segmento di mercato delle Supermotard di grossa cilindrata, ponendosi un po’ a metà tra tutti i modelli proposti dalle Case competitor. Per i valori di potenza e prezzo, infatti, la moto va moto va in diretta competizione con Aprilia Dorsoduro, e Ducati Hypermotard 1100, ma non nasconde di certo l’intenzione di voler punzecchiare un po’ anche la più blasonata esponente della categoria, la KTM 990 SM-R.
Come già detto, le due versioni della Nuda 900 saranno in distribuzione prima della fine del 2011, ad un prezzo che è stato fissato in 9.990 euro per il modello "base" e in 11.590 euro per la "R". In aggiunta, Husqvarna ci fa sapere che l’iniziativa di inaugurare le vendite online ha già fatto registrare oltre 200 ordini.

DESIGN ITALIANO, TECNOLOGIA TEDESCA
Come ormai i nostri lettori dovrebbero sapere, la Nuda 900 è frutto delle sinergie industriali che il BMW Group sta attuando in campo motociclistico, e pertanto attinge a piene mani dalla tecnologia bavarese, ben reinterpretata grazie al gusto del design italiano tipicamente Husqvarna e alla capacità di affinamento del progetto, soprattutto a livello ciclistico, che fa parte della scuola nostrana.
La ciclistica della Nuda 900 è stata realizzata sulla base del traliccio in tubi d’acciaio che già ha saputo donare grandi caratteristiche di guida alla BMW F 800GS. Questa struttura è stata scelta perché sicuramente ha un layout che meglio si affianca al design di una Supermotard rispetto a una struttura a doppio trave diagonale come poteva essere quella della F 800 S. La struttura è stata modificata per irrigidire il cannotto di sterzo e supporta ora un nuovo telaietto posteriore più corto e affusolato.

Le altre sinergie con BMW, hanno portato la Nuda 900 ad ereditare dalla F 800 R il forcellone posteriore a due bracci in lega leggera. Le altre parti in comune della ciclistica sono quindi le ruote a cinque razze sdoppiate che sono anch’esse derivate dalla F 800 R e i dischi freno semiflottanti da 320 mm.
Passiamo quindi alle parti sviluppate ad hoc per questa ciclistica. L’avantreno prevede una coppia di piastre in lega leggera ottenute per fusione, che supportano una nerboruta forcella a steli rovesciati da 48 mm da 210 mm di corsa. Questo componente viene prodotto dalla Sachs ed è declinato in due versioni: sul modello Nuda 900 la forcella non prevede nessuna regolazione, mentre la "R" ha la possibilità di registrare sia il precarico delle molle che i freni idraulici in compressione ed estensione.
Al retrotreno troviamo due diversi ammortizzatori: sulla versione base viene montato un Sachs che ha la possibilità di registrare sia il precarico molla che il freno in estensione, mentre la più sportiva versione R ha di serie un raffinato ammortizzatore Öhlins completamente regolabile. In entrambe i casi la corsa della sospensione posteriore è di 180 mm.

Il quadro delle differenze ciclistiche è completato dall’impianto frenante: fermi restando i tre dischi freno, troviamo una coppia di pinze Brembo fuse in due metà sulla versione base, e le iconiche monoblocco adottate dalle migliori supersportive, sulla versione R.
Il peso dichiarato per entrambe le moto è di 174 kg a secco che salgono a 195 kg in ordine di marcia con il serbatoio pieno.
L’ergonomia della moto è comune alle due versioni, che differiscono solamente per la forma della sella che sul modello "base" è più confortevole ed ha una porzione per il passeggero leggermente più ampia. Diversa anche l’altezza, che è di 870 mm sulla base e 875 mm sulla R.
Tra gli altri particolari che differenziano le due versioni troviamo il fondello e la staffa del terminale di scarico che sono realizzate in fibra di carbonio sul modello R e, ovviamente, la verniciatura: nera sulla base e rossa sulla R, entrambe con la coda bianca.

MOTORE: 100 CC IN PIU’, 45 GRADI IN MENO = 105 CAVALLI
Il motore della nuova Husqvarna Nuda 900 R è stato sviluppato in Germania presso i quartieri generali di BMW Motorrad. La base di partenza è il noto bicilindrico parallelo della serie F 800, che è stato ampiamente riprogettato per cambiarne radicalmente le caratteristiche.
In primis sono nuove le misure di alesaggio e corsa che sono passate da 82,0 x 75,6 mm a 84,0 x 81,0 mm, e di conseguenza la cilindrata totale è ora di 898 cc. Dovendo metter mano all’albero motore, in BMW hanno ben pensato di cambiarne la fasatura, in modo da dare al motore un carattere diverso. Il nuovo albero ha perso la fasatura a 360° del precedente, e i perni di biella sono ora sfalsati di 315° e ciò ha fatto perdere un po’ di regolarità del moto, in favore di un’erogazione più "zoppicante" ma anche più aggressiva. Il susseguirsi delle combustioni avviene ora secondo lo schema 0° - 315° - 720° anziché 0° - 360° - 720° come sui motori BMW F 800.

Questa modifica ha portato con sé anche la necessità di rivedere la massa equilibratrice dinamica (ricordiamo che questo motore adotta una terza biella montata al centro dell’albero che aziona un bilanciere per equilibrare le forze alterne generate dal manovellismo) che è stata modificata.
Per ottenere maggior potenza, siamo infatti a 105 cv a 8.500 giri/min, è stata ridisegnata la testata, compattando le camere di combustione per portare il rapporto di compressione a 13,0:1 e per realizzare condotti di aspirazione e scarico più grandi per far girare il motore più in alto. Di conseguenza sono più grosse le valvole di aspirazione, passate da 32 a 33 mm, mentre quelle di scarico sono rimaste da 28,5 mm.
Il resto del propulsore è rimasto comune con gli altri modelli della BMW, compreso il cambio e il sistema di lubrificazione che, ricordiamo, è a carter secco con serbatoio dell’olio integrato inferiormente.
Su entrambe le versioni della Husqvarna Nuda 900 il motore è il medesimo, fatta salva la rapportatura finale che prevede un pignone da 17 denti sulla "base" e da 16 denti sulla R in modo da accorciare i rapporti e dare più accelerazione alla moto.
La gestione elettronica del motore è affidata al ben conosciuto sistema Bosch BMW-KP, che si è arricchito in questa edizione di due mappe motore selezionabili attraverso il cruscotto, con una appositamente sviluppata per la guida sul bagnato.

ACCESSORI: CORSA, VIAGGIO E CITTA’
Nelle intenzioni di Husqvarna c’è la voglia di proporre sì una moto con una chiara impronta Supermotard, ma che possa offrire un buon comfort anche per il passeggero e una versatilità il più possibile ampia.
Per far ciò sono state sviluppate tre diverse linee di accessoristica originale: Corsa, Viaggio e Città, i cui elementi possono essere acquistati separatamente o in kit prestabiliti. La prima linea di prodotti comprende vari accessori in fibra di carbonio come copertura strumentazione, parafango, cover serbatoio etc, ma anche il terminale di scarico Leovince in titanio, il kit di pedane in ergal regolabili o le leve al manubrio ricavate dal pieno.
Il kit Viaggio propone le moto valigie laterali a volume variabile, le borse per il serbatoio o la sella, il plexiglas cupolino o le manopole riscaldabili.
La linea di accessori Città, prevede l’antifurto elettronico, la sella ribassata e componenti estetici, il tutto condito da tre diverse linee di abbigliamento disegnate per le varie esigenze di chi comprerà la Nuda 900.

SU STRADA: NUDA 900
Il nostro test si è svolto in due fasi. La prima ci ha visto guidare su splendide e tortuose strade della Sardegna con la Nuda 900, per poi arrivare in pista a Mores dove ad attenderci c’è la versione R, pronta per girare in pista.
I primi metri sono necessari a comprendere l’ergonomia della moto. Il manubrio è molto largo e le sue estremità quasi rettilinee impongono una presa un po’ innaturale, che ci farebbe preferire una piega leggermente più accentuata. La sella è sufficientemente morbida, ma rimane molto stretta e quindi non può giocoforza essere molto confortevole sui lunghi tragitti. L’altezza dal suolo è abbastanza elevata e questo potrebbe mettere un po’ in imbarazzo chi è alle prime armi; fortunatamente l’angolo di sterzata è elevato e ciò aiuta molto in città, specie nelle inversioni di marcia a bassa velocità.

Lasciamo Alghero per inerpicarci su una salita ben nota agli appassionati: quella della Scala Piccada, un toboga di curve divertentissimo ideale per provare una moto come questa.
La ciclistica appare subito ben bilanciata e la maneggevolezza è buona, anche se non fa gridare al miracolo. Dopo un primo tratto di curve e tornanti, ci fermiamo per far emergere le prime sensazioni. La Nuda 900 è molto divertente, ma non può essere catalogata come una Supermotard; piuttosto è una via di mezzo tra una Supermoto e una Naked, alla stessa stregua della sua rivale d'elezione, che è la Hypermotard Ducati.
Il setting delle sospensioni della Nuda 900 è molto soffice, e ciò sicuramente aiuterà molto chi è alle prime armi o non cerca una moto troppo estrema. La guida in configurazione originale è facile e intuitiva e la moto entra in curva dolcemente, permettendo ottimi angoli di piega. Aumentando il ritmo, però, si evidenzia una certa tendenza a muoversi a centro curva, con il retrotreno che affonda molto e l’avantreno che resta più alto. Per ovviare al problema abbiamo provato a chiudere la regolazione dell’idraulica ottenendo dei benefici immediati: la Nuda 900 è diventata subito più stabile in curva poiché il carico resta maggiormente sull’avantreno, che diventa più preciso. L'assetto è comunque già buono di base e consente di mantenere una grande manovrabilità anche in quei frangenti nei quali si tende a esagerare, permettendo di correggere la traiettoria anche a moto piegata e con i freni tirati.

Ottimo il rendimento dei freni: alle andature stradali (anche allegre…) la coppia di pinze Brembo anteriori fa un lavoro egregio garantendo ottime staccate con grande modulabilità. Sarebbe auspicabile la possibilità di scegliere in optional un impianto dotato di ABS e Husqvarna, interpellata sull’argomento, ci ha fatto risposto che l’ABS è già in fase di sviluppo e sarà disponibile a fine 2012.
Il motore è sicuramente la sorpresa più piacevole della Nuda 900. Pochi centimetri cubici in più e la nuova fasatura hanno cambiato radicalmente faccia al bicilindrico frontemarcia bavarese.
L’erogazione è ora più vivace di prima e il propulsore mostra una naturale propensione a girare su regimi più elevati. Nulla è stato tolto in termini di coppia in basso e di conseguenza è possibile uscire dalle curve lente anche con la terza marcia inserita senza avvertire cali nell’erogazione. La nuova fasatura a 315° ha cambiato carattere al motore, che ora ha un’erogazione meno fluida e, giocoforza, vibra anche un po’ di più di prima, ma ha un rumore di scarico ancor più vigoroso rispetto al fratello montato sulle F BMW.

IN PISTA: NUDA 900 R
Dopo una bella indigestione di curve siamo arrivati a Mores per provare in mezzo ai cordoli le versione più sportiva della nuova Husqvarna.
Poche centinaia di metri per riprendere confidenza con le curve di Mores e siamo già ginocchio a terra a provare come se la cava la "R" a tutto gas. La posizione di guida si adatta facilmente alla conduzione pistaiola e solo il manubrio molto dritto impone alle braccia una posizione un po’ innaturale. In merito alle pedane abbiamo riscontrato che la Nuda 900 R offre angoli di piega tali che spesso si finisce per toccare terra con i poggiapiedi, quindi vi consigliamo di mettere bene i piedi all’interno pena il rischio di rovinare presto gli stivali.

L’assetto della moto è decisamente più rigido, specie al retrotreno, e permette di guidare con profitto, divertendosi senza fatica. Anche in questo caso, all’aumentare del ritmo abbiamo modificato le sospensioni, chiudendo i freni in compressione sia per la forcella che per l’Öhlins posteriore, ottenendo una guida più precisa e redditizia. Ottima la scelta di pneumatici di primo equipaggiamento, i Metzeler Sportec M5, che offrono una gran tenuta in pista insieme alla possibilità di gestire con facilità le perdite di aderenza in uscita dalle curve lente.
L’impianto frenante raggiunge ora livelli davvero elevati, con una potenza nettamente superiore, ma conservando una gran facilità di utilizzo, anche per chi non è molto esperto.
La rapportatura finale più corta, proposta sulla Nuda 900 R dona al motore ulteriore brio, facendo accelerare la moto con vivacità. A Mores con i rapporti di serie ci siamo trovati perfettamente a nostro agio, usando le marce dalla seconda alla quinta, trovandoci sempre con il motore al regime ideale per ogni curva.

Volendo stilare un verdetto non possiamo che promuovere la nuova Husqvarna Nuda 900. Se dovessimo scegliere opteremmo subito per la versione R, per via del migliore assetto e dell’equipaggiamento più raffinato, ma consiglieremmo senz’altro la versione "base" a chi si avvicina per la prima volta ad una grossa cilindrata e cerca una moto facile, divertente, sicura e con un look inconfondibile.


In questo test abbiamo utilizzato:
Tuta, stivali, guanti: Alpinestars
Casco: Bell

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