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Superbike 2016, siamo alle solite ma che Ducati a Laguna Seca

Vincono le Kawasaki di Rea e Sykes, ma Giugliano e Davies dànno spettacolo in gara2

Moto - News: Superbike 2016, siamo alle solite ma che Ducati a Laguna Seca

Menomale che c'è Ducati a dare in po' di brio a questo mondiale Superbike, che non solo sembra già scritto ma pare riproporre ogni weekend lo stesso copione su circuiti diversi. Le rosse di Borgo Panigale guidate dal nostro portacolori, Davide Giugliano, e da Chaz Davies, si sono rese protagoniste di una gara2 a Laguna Seca spettacolare, facendo dimenticare il doppio zero (sono cadute entrambe) di una gara1 un po' noiosa e dal risultato finale scontato; Rea, Sykes, Hayden.


Per Davide Giugliano una gara maiuscola ma anche matura


Il pilota romano è apparso (forse) per la prima volta nella stagione in grado di poter vincere. È riuscito a stare incollato a un brillante Sykes (1°) fino al traguardo, difendendosi come un guerriero dagli attacchi del compagno di squadra, Davies (3°). E ha fatto tutto con gran maturità: è stato bravo a capire fin dove spingersi, è stato bravo a restare in scia a Sykes fino alla fine senza rischiare un sorpasso che avrebbe potuto vanificare una straordinaria gara. Ha fatto tutto perfettamente, senza strafare. Senza esagerare. È arrivato secondo ma l'ha fatto da campione, insomma.


Rea resta saldamente il leader


Certo, con Jonathan Rea in gara non si sa come sarebbe andata. Un guasto tecnico, che ci può stare (il primo in 44 gare con la Kawa), ci ha impedito di scoprirlo. Ma tutto sommato, cambia poco. Perché se è vero che il round americano ha regalato (finalmente) qualche emozione è vero anche che il mondiale Superbike ha preso ormai la sua direzione. Salvo clamorosissimi imprevisti non vedo altra soluzione alla vittoria del titolo di Jonathan Rea, che da quanto è approdato in Kawasaki, lasciando la Honda, è costantemente il pilota da battere. I suoi punti di vantaggio su Sykes ora sono 46 e ci sono da correre ancora 4 round (8 gare).


Savadori per il futuro


Due righe vorrei invece dedicarle a Luca Savadori, che è una piacevolissima sorpresa (nonostante il suo talento fosse già noto) di questo mondiale. Corre con un'ottima moto ma non aggiornata come le altre e riesce a piazzarsi sempre (quasi sempre: peccato per la caduta in gara2) in posizioni importanti. Credo che il suo potenziale, anche in ottica futura, sia enorme. Intanto la Superbike ora si prende una bella pausa estiva: l'appuntamento è per Settembre (17-18), in Germania.


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